Prima semifinale: Djokovic vs Machac
Novak Djokovic cade ancora e conferma il momento di crisi che ha investito tutta la sua annata. Il numero 1 del mondo viene sconfitto in semifinale dal ceco Machac, numero 44 del mondo, in tre set (6-4 0-6 6-1). Ciò che preoccupa realmente è la condizione fisica e mentale del tennista, che appare come la copia sbiadita del fuoriclasse ammirato da tutti fino a poco tempo fa. Il tennista appare svuotato sotto ogni punto di vista, e soprattutto tatticamente i match mostrano mancanze enormi, proprio lui che ha costruito ogni successo partendo dallo studio dell’avversario. Emblema del momento è il primo set: 4-1, tutto facile, ma improvvisamente crollo, con Machac che rimonta e Djokovic appare disperato. Secondo set che vede la reazione di rabbia e orgoglio e addirittura un 6-0. Terzo set disastroso e finale di Ginevra che va a Machac.
Seconda semifinale: Cobolli lotta, Ruud rimonta e va in finale
Il sogno della finale Atp per Cobolli svanisce sul più bello, dopo un torneo stupendo e un match point gettato via. Dopo il rinvio per maltempo, il tennista italiano sfida Casper Ruud che vince il match con un 1-6 6-1 7-6 (4) dopo un’ora e 51 minuti. Per il norvegese 23esima finale in carriera, quindicesima Atp, dove è riuscito a trionfare per ben 10 volte.
La finale: Ruud trionfa ancora
Terzo successo a Ginevra per Casper Ruud, n.7 al mondo, che vince il torneo battendo in finale il ceco Tomas Machac col punteggio di 7-5 6-3, nonostante il doppio match semifinale-finale giocato in poche ore. Primo set che mostra la fatica accumulata per Ruud, con il tennista ceco che controlla il match, tenendo addirittura per due volte il servizio a zero.
La grande occasione per Machac arriva sul 5-4, ma il decimo gioco diventa un incubo: errore dopo errore, 3 gratuiti dalla sponda del norvegese contro due doppi falli, di cui uno sul set point, dal lato di Machac. L’esperienza si fa sentire, Ruud rimonta, Machac inizia a tremare. Nel secondo set Machac non molla, ma sul 5-3 Ruud batte per il match e non spreca l’occasione con una splendida voleè a rete il norvegese chiude la finale in un’ora e 48 minuti, laureandosi per la terza volta re di Ginevra.