Operazione mistero, Rachael Runyan: la bambina di 3 anni scomparsa nello Utah

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Rachael Runyan

A Sunset, una città dello Utah, nel 1982 una tragedia ha colpito la famiglia Runyan in seguito alla scomparsa della piccola Rachael di 3 anni. Rachael, che l’anno precedente era stata incoronata “Little Miss Sunset”, reginetta di bellezza della sua città, durante la giornata del 26 agosto 1982 chiese alla madre, insieme a suo fratello di 5 anni Justin, di giocare nel parco giochi di Doxey, giardino della scuola elementare di Sunset, insieme anche al fratellino di 18 mesi di nome Nathan. La madre, Elaine Runyan, decise di accettare la proposta dei bambini, siccome il parco distava solo qualche metro dalla loro abitazione, restando a casa a preparare il pranzo per la famiglia ma tenendo d’occhio i suoi figli. Quando Elaine verso l’ora di pranzo chiamò quest’ultimi, all’appello si presentarono soltanto Justin e Nathan. Il più grande raccontò infatti alla madre che un uomo, dopo aver offerto più volte ai bambini delle caramelle, convinse Rachael a seguirlo nella sua macchina per del gelato al gusto chewing-gum per comprarlo al supermercato. La madre si precipitò subito nel luogo indicato dal bambino, chiedendo allo staff del negozio se avessero visto una bambina bionda di 3 anni con un uomo afroamericano. Successivamente chiamò la polizia che, in brevissimo tempo, riuscì a istituire blocchi stradali per tutta la città, ricercando il rapitore sulle basi delle informazioni descritte da Justin e un bambino di 10 anni, al quale il sospettato, un uomo di circa 35 anni afroamericano al volante di un’auto vecchia color blu, si era avvicinato nella stessa giornata. A testimoniare, purtroppo, furono soltanto i tre bambini, in quanto nei pressi del parco non vi erano telecamere. I bambini ammisero che l’uomo si era fermato per 15 minuti a bere caffè e a giocare con il figlio maggiore dei Runyan, Justin, per la maggior parte del tempo, prima di rapire Rachael.Rachael Runyan

Le indagini del dipartimento di polizia non risultarono aver un buon esito e la famiglia Runyan decise di iniziare una ricerca indipendente per ritrovare la figlia. I Runyan iniziarono da semplici volantini per poi partecipare a diverse conferenze stampa, anche a New York, offrendo un risarcimento di 10.000 dollari per coloro che avessero trovato Rachael. Anche il vicinato e tutta la città si rese partecipe alla causa. Alle ore 17:00 del 19 settembre, esattamente 24 giorni dopo la scomparsa, una famiglia che viaggiava a Mountain Green, Utah, identificò ai piedi di un ruscello il corpo di una bambina, simile a una bambola, con le braccia legate dietro la schiena. I genitori di Rachael riuscirono a identificarla solo per via dei buchi alle orecchie e un dente scheggiato, in quanto il corpo era ormai in fase di decomposizione. In seguito al funerale della bambina, anni dopo fu trovato un biglietto in una lavanderia del posto con su scritto “Ho ucciso la piccola Runyan. Sono ancora a piede libero” ma si rivelò privo di rilevanza. Nel 2007 il caso venne riaperto dal dipartimento di polizia, con una serie di test di DNA su diversi oggetti posseduti da Rachael, non portando a nessun avanzamento delle indagini. Nel 2012 un primo sospettato venne indicato come il colpevole della vicenda, un detenuto del penitenziario della Pennsylvania, in quanto residente di Sunset nel 1982. Un altro potenziale sospetto si ritenne essere un uomo del New Mexico ma le prove per la sua colpevolezza non furono mai sufficienti per un arresto. Negli anni a venire furono approvati diversi portali e sistemi per la sicurezza dei bambini, tra cui il “Rachael alert”, sistema di allarme per il rapimento di minori. Elaine Runyan, madre di Rachel, è adesso promotrice di una campagna di sensibilizzazione sui bambini scomparsi. 

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