Milano, sponda Inter, non è una trasferta fortunata per il Napoli. Le ultime sfide al Meazza sono sempre terminate con una vittoria dei ragazzi di Inzaghi. Anche nei due anni di Spalletti il Napoli ne è uscito sconfitto. Nel posticipo di Serie A, i partenopei riescono a strappare il pari in una sfida in cui partivano già sconfitti.
- Rabbia e orgoglio. Dire che il pareggio del Napoli nasce perché Calzona ha impostato bene la gara e altrettanto hanno fatto i suoi interpreti è fantascienza. La squadra azzurra è molto brutta da vedere, come sempre in questa stagione, ma l’orgoglio e la rabbia vista anche con la Juve trasformano la grigia serata azzurra in un inatteso pareggio.
- Il gol dell’Inter. Al 43’ Darmian sblocca il punteggio con una rete fotocopia di quelle subite con il Barcellona. I partenopei sbagliano le coperture, nel secondo tempo stava accadendo lo stesso. Per fortuna Thuram calcia male. Orrori più che errori.
- Juan Jesus. Dieci e lode al brasiliano del Napoli, capro espiatorio nelle ultime partite. Mai una parola fuori posto, ci mette l’anima nonostante i suoi limiti. Difende bene, poi chiede a Lapenna di sanzionare Acerbi per gli insulti razzisti. Infine segna il pari. “Ho difeso la mia squadra e i miei diritti nel modo che ho ritenuto più giusto”, ha scritto oggi su Instagram. Lui che ci ha creduto più di tutti.
- La capolista se ne va. Festa con fuochi d’artificio a San Siro per i ragazzi di Inzaghi. L’Inter dice addio alla Champions League, ma vede il traguardo dello scudetto. Al gol di Darmian e al canto “la capolista se ne va” fa male il pensiero che non si è nemmeno provato a difendere il tricolore.
- Rrahmani. Troppo nervosismo per il kosovaro. Nel primo tempo porta un nerazzurro sull’esterno in area, poi gli dà un pestone senza motivo. Il fuorigioco salva il Napoli. Anche negli ultimi minuti il suo intervento su Thuram lascia qualche dubbio. Per fortuna, c’è di nuovo un precedente fuorigioco a salvare gli azzurri.
- La classifica. Anche se impossibile, la situazione obbligava il Napoli a vincere. Il pari è una sorpresa, la soddisfazione di aver lasciato gli interisti con il rimpianto di non aver battuto i campioni in carica nel proprio stadio. Serve a poco: mentre Atalanta-Fiorentina viene rinviata (con l’augurio che Joe Barone possa ritornare più forte di prima), venerdì il Bologna espugna il Castellani al 94’ e consolida sempre di più il quarto posto. La festa Roma continua con la vittoria contro il Sassuolo. Le dirette concorrenti del Napoli corrono troppo.
- Una qualificazione immeritata. Il ranking favorisce l’Italia e soprattutto il Napoli. Potrebbe bastare il quinto posto o, addirittura, il sesto. Sì, perché se la squadra che arriva quinta in Serie A dovesse vincere l’Europa League si sbloccherebbe anche il sesto posto per andare in Champions. Una condizione comunque remota.
- Le parole di Calzona. È soddisfatto il tecnico azzurro che nel post partita ha detto: “Fino alla fine abbiamo provato a vincerla, è stato difficile perchè l’Inter ti mette alle strette. Ci manca forse un po’ di lucidità in più, ma sono contento perché credo che la squadra si sia finalmente ritrovata”. Il Napoli, ha poi aggiunto, deve ancora lavorare per risolvere i suoi problemi.
- La sosta. È tempo di nazionali: Domenica delle Palme non ci sarà la Serie A, molti andranno nei loro paesi, Calzona sarà impegnato con la Nazionale Slovacca. Intanto, lo staff del calabrese si occuperà di far mantenere la forma di coloro che restano a Napoli.
- L’Atalanta. Il ritorno del campionato non sarà per niente clemente con i partenopei: al Maradona arrivano i bergamaschi. Con una partita in meno e due punti in più rispetto al Napoli, i ragazzi di Gasperini non vincono dal 17 febbraio in campionato e l’impegno europeo con il Liverpool non va trascurato. Calzona deve assicurarsi il vantaggio negli scontri diretti. Senza Elmas però, che aveva nell’Atalanta la sua vittima preferita.