Cercavamo un aggettivo per iniziare in modo coinvolgente il nostro pezzo e attirare voi lettori. Il Napoli di quest’anno è stato capace di lasciarci senza parole. Certo, per un giornalista è grave. Beh, anche finire al nono posto con la metà dei punti del girone d’andata della scorsa stagione, per giunta da campioni d’Italia, lo è.
L’articolo non si scriverà certo da solo. Allora, cercando di mettere da parte delusione e incredulità, proviamo a cercare di capire cosa sta accadendo al Napoli.
- Una difesa inesistente. Il Torino passeggia sul Napoli e quando segna sembra farlo con una facilità irrisoria. Prima Sanabria si ritrova da solo davanti ad una difesa che va in avanti (schema del fuorigioco, si spera), poi Vlasic fa un super gol mentre tutti restano a guardare. Il risultato tondo è concretizzato da Buongiorno, che sul calcio d’angolo salta più in alto di tutti. Nulla può Gollini che vola tra i pali, il pallone si infila nel sette.
- Esordio da incubo. Pasquale Mazzocchi era al settimo cielo dopo la firma col Napoli. Il suo esordio è arrivato presto. L’ex Salernitana ha sostituito Zielinski all’inizio del secondo tempo. Poi, fallo killer su Lazaro e il var richiama Mariani: non è giallo, è rosso. Niente da recriminare, giustissimo. E’ un anno complicato: al Napoli va male tutto, anche coi rinforzi.
- Da Torino a Torino. Lo scorso 19 marzo il Napoli consegnò ben 4 reti al Torino a domicilio. Non c’erano dubbi: “vinceremo il tricolore”, cantavano dagli spalti. Con la stessa squadra, privata solo di qualche elemento, il Napoli perde miseramente e continua la propria crisi col tricolore sul petto. I granata sfatano il tabù: era dalla stagione 2014/2015 che il Torino non batteva il Napoli in casa.
- La seconda era Mazzarri. Il tecnico di San Vincenzo torna a sedersi sulla panchina azzurra in seguito ad un esonero come dieci anni fa. Se la prima volta andò benissimo, non si può dire lo stesso della seconda. Su dieci partite sono arrivate 3 vittorie, un pareggio e 6 sconfitte. Anche peggio di Garcia, ma resta comunque assurdo incolpare lui di questa situazione.
- Sogno Torino. I ragazzi di Juric vivono una domenica speciale battendo il Napoli campione d’Italia. I granata, anche aiutati da un avversario fantasma, offrono una grande prestazione. Svanite le insicurezze delle ultime partite. Adesso, il Torino è decimo a un punto dal Napoli che sprofonda.
- Solo scuse, pochi fatti. Al termine della sfida, Meluso è intervenuto ai microfoni di Dazn. Altre scuse, dopo quelle di Mazzarri. Anche Gollini a fine partita si è scusato davanti al settore ospiti con le mani alzate, lo ha fatto anche De Laurentiis. Adesso, si passi ai fatti.
- Giro di boa. Il girone di andata della stagione 2023/2024 consegna un Napoli sbiadito, spento e con dei numeri da far accapponare la pelle. Sono 28 i punti alla fine dell’andata, ben lontani dai 50 dello scorso anno. Nessuno pretendeva lo stesso Napoli, ma così è inaccettabile.
- Più allenatori in tribuna che sulle panchine. Espulso nell’ultima gara Mazzarri ha dovuto assistere alla sfida dalla tribuna, lasciando il suo secondo Frustalupi alla guida degli azzurri. Intanto, non era solo: a vedere Torino-Napoli c’era anche Antonio Conte. I rumours hanno parlato di un altro incontro con De Laurentiis in settimana. Bisogna frenare la fantasia: pare che l’ex Juve sia molto più propenso a un trasferimento al Milan, non convinto del progetto partenopeo. Resta comunque il dubbio.
- Il quarto posto. Attualmente la Fiorentina occupa la quarta posizione. Il treno Europa sarebbe l’obiettivo minimo per salvare una stagione impietosa. La corsa al quarto posto è ampia e ci sono solo 4 punti che separano il Napoli da quella posizione, 5 le squadre che lottano. Intervenire sul mercato è fondamentale più che mai.
- Supercoppa tappabuchi. Il Napoli ha davanti a sé tantissime possibilità per rialzare la testa. La più importante è la Supercoppa: Fiorentina, Lazio e Inter le altre pretendenti. In ottima forma la compagine di Italiano, quarta in classifica come abbiamo già scritto, e Inter campione d’inverno. Complicata ma non impossibile per un Napoli che ha ancora una stagione intera davanti a sé. Parola d’ordine: sbloccarsi mentalmente, prima che sia troppo tardi.