Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha comunicato agli Stati Uniti attraverso l’ambasciata svizzera a Teheran, responsabile degli interessi americani in Iran, la sua preoccupazione riguardo all’allargamento del conflitto tra Israele e Hamas. In un’intervista al Financial Times, Amir-Abdollahian ha sottolineato che l’Iran non desidera una guerra più estesa, ma ha ammonito che un conflitto regionale potrebbe diventare inevitabile se gli attacchi su Gaza dovessero persistere. Negli ultimi 40 giorni, sono stati scambiati messaggi tra l’Iran e gli Stati Uniti tramite l’ambasciata svizzera, escludendo la possibilità di colloqui diretti tra i due Paesi rivali. Amir-Abdollahian ha dichiarato: «L’Iran non vuole che la guerra si allarghi, ma a causa dell’approccio degli Stati Uniti e di Israele nella regione, se i crimini contro il popolo di Gaza e della Cisgiordania non si arrestano, ogni possibilità può essere presa in considerazione, e un conflitto più ampio potrebbe rivelarsi inevitabile.»
Il ministro degli Esteri iraniano ha ribadito che Hezbollah e altre organizzazioni militanti nella regione non sono ‘proxy’ dell’Iran, ma hanno identità politiche indipendenti. Tuttavia, ha avvertito che tali gruppi non sono indifferenti alle violenze contro i loro fratelli musulmani e arabi in Palestina. Amir-Abdollahian ha rilevato che gli Stati Uniti, mentre invitano Teheran alla moderazione, intensificano il sostegno a Israele, alimentando il conflitto a Gaza. Nel contesto, il segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha chiesto misure “urgenti” a Benny Gantz, del gabinetto di guerra israeliano, per contenere la violenza in Cisgiordania. Washington continua a sostenere la soluzione dei due Stati, insistendo sulla necessità di ridurre le tensioni nella regione.