A Braga il Napoli ottiene la prima vittoria nel girone di Champions. Ad aprire i giochi il capitano Giovanni Di Lorenzo, pareggia Bruma nel secondo tempo. A decidere la gara un autogol di Niakate. Brivido nel finale con il palo di Pizzi.
LA FORMAZIONE DEL BRAGA
Arthur Jorge si affida al 4-2-3-1. Matheus in porta; linea difensiva a quattro composta da Victor Gomez, José Fonte, Niakate e Borja. Al Musrati e Carvalho nei due di centrocampo; più avanzati Djalo, Ricardo Horta e Bruma alle spalle del centravanti Abel Ruiz.
COME SI SCHIERA IL NAPOLI
Per riscattare la delusione di Genova, Garcia si schiera col 4-3-3. Meret tra i pali; in difesa la coppia Juan Jesus-Rrahmani con Olivera e Di Lorenzo esterni bassi. In mediana Lobotka affiancato da Zielinski e Zambo Anguissa. In avanti dal 1′ Politano, intoccabili Osimhen e Kvicha Kvaratskhelia.
LA PARTITA
Al 5′ il Napoli ha subito la grande occasione per sbloccare la gara: brutto retropassaggio di José Fonte che regala palla a Osimhen. Il nigeriano, però, sciupa in malo modo davanti Matheus. Continua a spingere la squadra di Garcia che all’11’ colpisce due volte il palo: prima con Osimhen, poi con Di Lorenzo. Poco prima della ripresa del gioco, c’è già il primo cambio cambio per Garcia: fuori Rrahmani per infortunio, dentro Ostigard. Al 26′ arriva il terzo legno colpito dal Napoli con Osimhen che spacca la traversa dal limite dell’area. Si sblocca soltanto nel recupero la gara con Di Lorenzo che col sinistro di controbalzo tocca la traversa e fa 0-1. Tanti brividi anche nel secondo tempo, specie negli ultimi dieci minuti. All’84’ arriva l’1-1 del Braga con Bruma che di testa, complice un errore di Ostigard, batte Meret. Fortunato il Napoli appena quattro minuti più tardi, che ripassa avanti con un brutto autogol di Niakate, che rinvia male sul cross di Zielinski. Brivido al 96′ con il palo di Pizzi, tutto solo davanti Meret.
Un Napoli a due facce quello visto in questa gara: sfortunato nel primo tempo con i tre legni colpiti; fortunato nel secondo, prima con l’autogol di Niakate, poi con il palo di Pizzi.