Nel contesto dell’accesso alle facoltà di medicina e odontoiatria in Italia, uno scandalo ha scosso il sistema educativo e ha portato a un esposto in procura a Roma. Il cuore della vicenda ruota attorno alla vendita dei test d’ingresso a queste facoltà a prezzi esorbitanti, con l’accusa di frode e manipolazione delle graduatorie di ammissione. Si è scoperto che su Telegram è stato creato un gruppo in cui si vendevano le risposte alle domande dei test di medicina e odontoiatria. Gli aspiranti studenti, disposti a pagare, avevano accesso a questo servizio illegale. Inoltre, è emerso che era possibile acquistare un corso di preparazione che garantiva una conoscenza anticipata delle domande del test, a costo molto elevato. Le irregolarità legate a questo scandalo sono state segnalate in un esposto presentato in procura. Secondo i ricorrenti, le graduatorie per l’accesso alle facoltà di medicina e odontoiatria sarebbero state falsate a causa di queste pratiche illecite. Lo studio legale di Palermo “Leone – Fell & C.” ha sollevato l’accusa di inadeguatezza dei controlli da parte del Cisia, il consorzio responsabile della gestione delle prove di ingresso. Gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell chiedono una risposta tempestiva e approfondita da parte del Ministero dell’Università.
La senatrice M5s Dolores Bevilacqua ha presentato un’interrogazione rivolta alla ministra Anna Maria Bernini, richiedendo informazioni sulle misure adottate per garantire l’integrità delle prove di ammissione, sia per quelle già sostenute che per quelle future. Nel frattempo, il Ministero dell’Università ha annunciato che chiederà ulteriori chiarimenti al Cisia sul regolare svolgimento delle prove di ingresso. Il dibattito politico riguardante il numero chiuso all’accesso alle facoltà di medicina è una questione lungamente discussa. Recentemente, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha paragonato il sistema dei test d’ingresso a un livello paragonabile alla camorra. In risposta a questa critica, la Giunta regionale della Campania ha proposto un disegno di legge per abolire il numero chiuso per le professioni sanitarie, una decisione che verrà ulteriormente esaminata. Questo scandalo ha sollevato preoccupazioni significative sull’integrità dei test di ammissione alle facoltà di medicina e odontoiatria in Italia e ha portato a un appello per rafforzare i controlli e garantire un accesso equo e onesto all’istruzione superiore.