E’ polemica a Palermo sulla intitolazione di Villa Trabia, la Casena dei Trabia alle Terre Rosse, una storica villa di Palermo, al vicequestore Ninni Cassarà, ucciso da Cosa nostra nel 1985. La villa include un piccolo parco secentesco e un edificio settecentesco. Ad innescare la polemica è Giuseppe Barbera, professore ordinario di Colture Arboree nell’Università di Palermo ed ex assessore al Verde del Comune di Palermo. Si occupa da molti anni di alberi, sistemi e paesaggi rurali del Mediterraneo. Ed è autore di numerose pubblicazioni scientifiche. “Non si cambia la denominazione di un giardino storico, di un antico bene culturale. Se ne rispetta la storia. Valeva per il Giardino Inglese, per il Parterre Garibaldi, vale per Villa Trabia”, si sfoga Barbera sui social. L’intitolazione è avvenuta due giorni fa, il 21 marzo, nel giorno del ricordo delle vittime di mafia. “Oggi è una giornata meravigliosa. Questo posto mi ricorda tante cose. Qui accanto c’è una villetta intestata a Francesca Morvillo, una delle mie più care amiche, e che loro siano accanto è bello. Dall’altro lato, uno degli ingressi della villa è sull’istituto Alberico Gentile, la scuola che frequentava Ninni. Questo contesto credo sia appropriato per essere dedicato a lui“, ha detto Laura Iacovoni, vedova di Ninni Cassarà, nel giorno della riapertura e dell’intitolazione del parco di Villa Trabia al marito ucciso dalla mafia il 6 agosto 1985.
Oggi la presa di posizione dell’ex assessore al Verde, Giuseppe Barbera. A cui danno seguito diversi follower. “Giulia Lanza di Trabia si rivolta nella tomba”, scrive Vincenzo. Un altro scrive: “In questa città non si rispetta né la storia né il futuro dei luoghi. Si cambiano le carte in tavola come se fossimo al casinò”. Il 6 gennaio del 1980, nel giorno del 40esimo anniversario dell’uccisione di Piersanti Mattarella, l’allora sindaco Leoluca Orlando fece intitolare il Giardino inglese di Palermo, lo spazio verde più amato dai palermitani, all’ex presidente della Regione. L’intitolazione si era svolta con una cerimonia e la scopertura della nuova targa, cui parteciparono centinaia di persone, davanti all’entrata del parco. “Questa intitolazione – disse l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando aprendo la cerimonia – serve a fare memoria e conferma l’ammirazione per Piersanti Mattarella. Il parco è in via Libertà dove Piersanti ha vissuto ed è stato ucciso ed è delimitato dal viale Carlo Alberto Dalla Chiesa: è un monito che vale per oggi e per domani”. Proprio nei giorni scorsi, era scoppiata un’altra polemica su una intitolazione a una vittima di mafia. Questa volta a Partinico, nel palermitano, dove su 1.300 alunni del liceo scientifico Savarino ben 797 (il 73%) ha votato contro l’intitolazione dell’istituto a Peppino Impastato, il giornalista militante di Democrazia Proletaria assassinato dalla mafia nel 1978 per le sue battaglie contro i clan. Secondo i ragazzi, Impastato, ben connotato ideologicamente, sarebbe un personaggio “divisivo” proprio per la sua appartenenza politica. “Non si è tenuto conto delle nostre proposte”, hanno rivendicato i rappresentanti degli studenti che, inizialmente, avevano chiesto che la scuola, che porta il nome di un controverso cittadino partincese tra l’altro sostenitore delle leggi razziali, fosse intitolata o all’ex sindaca Gigia Cannizzo o al giudice Rosario Livatino. “Non abbiamo nulla contro Impastato – spiegano – Non ci piace il metodo seguito”. Deluso e amareggiato il fratello del militante di Dp ucciso dalla mafia. “Peppino è un personaggio amatissimo dai ragazzi, forse gli studenti del liceo non hanno studiato la sua storia”, ha commentato.