Finisce 2-1 tra Italia e Venezuela, in una partita che di amichevole ha ben poco. Dopo due gol in due minuti, su due errori, firmati da Retegui prima e Machis dopo, arriva il sigillo finale ancora di Retegui, che si candida a una maglia da titolare per il futuro.
Le formazioni:
Spalletti lancia il 3-4-2-1, a specchio con l’avversario, cercando alternative tattiche per il futuro della sua Nazionale. Nel terzetto difensivo il suo fedelissimo Di Lorenzo, mentre a destra Cambiaso prova a scalare le gerarchie. In attacco spazio al 9 classico con Retegui.
Il tecnico argentino Batista schiera un 3-4-2-1 con Osorio, giocatore del Parma, a guidare i suoi in difesa, mentre in attacco il peso è tutto sul duo Machis-Rondon, senza dubbio i due giocatori più talentuosi a disposizione del ct.
ITALIA(3-4-2-1): Donnarumma-Di Lorenzo-Buongiorno-Scalvini-Cambiaso-Locatelli-Bonaventura-Udogie-Frattesi-Chiesa-Retegui
VENEZUELA(3-4-2-1): Romo-Osorio-Angel-Ferraresi-Aramburu-Casseres-Martinez-Navarro-Savarino-Machis-Rondon
Il match:
Nel primo tempo succede tutto all’inizio e alla fine dei 45 minuti. Partenza disastrosa della Nazionale di Spalletti, che dopo appena due minuti di gioco regala letteralmente un calcio di rigore agli avversari con Buongiorno, davvero ingenuo nella trattenuta, ma Rondon, vecchia conoscenza del calcio europeo, trova un super Donnarumma, che intuisce il lato destro della battuta e para il penalty, regalando un sospiro ai suoi. Squadre che rispettano i copioni, con l’Italia a dominare possesso e ritmo di gioco, e Venezuela in contropiede a mettere in crisi la tenuta difensiva degli avversari, e infatti al 20’ è ancora Rondon a rubare il tempo in area di rigore, su un pallone vagante, facendo tremare Gigio Donnarumma. Poi tra il 41’ e 43’ due errori difensivi per parte e due gol: suicidio difensivo del Venezuela e Retegui porta in vantaggio gli azzurri.
Passano esattamente due minuti, e Bonaventura regala a Machis, con un errore incredibile, la palla dell’1-1. Primo tempo che si chiude con un Spalletti incredulo con i suoi.
Il secondo tempo inizia con un cambio dal sapore di punizione: fuori proprio Bonaventura e dentro Barella. Primi 15 minuti di gioco sottotono, con l’Italia che fa le prove di un calcio liquido, passando da un 3-4-2-1 a un 4-3-3 in base alla fasi di gioco. Al 62’ entra Cadiz per Machis, e dopo due minuti, su errore ancora di un Buongiorno in tilt, chiama ancora Donnarumma a un miracolo, aiutato poi dallo stesso Buongiorno a liberare l’area. Il triplo cambio al 66’ con Pellegrini-Jorginho-Zaccagni per Frattesi-Locatelli-Chiesa certificano il malcontento del ct italiano con i suoi, incapaci di incidere in fase offensiva. Copione chiaro come il primo tempo, Italia controlla il gioco, soffrendo ancora il solito Rondon indemoniato, e al 76’ il neo-entrato Zaniolo (per Cambiaso) fa le prove del nuovo vantaggio, con un mancino che chiama il portiere al grande intervento. Ma passano pochi minuti e all’81’ è ancora Retegui a riportare in vantaggio l’Italia, doppietta con due tiri, da vero 9 d’area rigore, nonostante alcuni limiti in fase di partecipazione alla manovra.
Al 91’ occasione per Raspadori, entrato al posto di Retegui, che spara alto in area, dopo un’azione in pieno stile Spalletti.
La vittoria regala un sorriso a Spalletti, che continua nei suoi esperimenti tattici, e che certifica la candidatura di Retegui per il futuro.
Domenica testa all’Ecuador.