Dieci Opinioni dopo… Cagliari-Napoli 1-1

Maria Anna Gagliardi

C’è poco da dire, poco da fare. Assistiamo passivamente al Napoli post scudetto, quel “A new era” che è solo “A nightmare era”, un’era da incubo. Ormai pochi sono i calcoli da fare per portare il Napoli ad un quarto posto tanto lontano quanto immeritato. Analizziamo il match dell’Unipol Domus con le nostre Dieci Opinioni.

  1. Più confusi di prima. Dimenticando chi ha fatto la preparazione atletica dell’estate, si è preferito incolpare Mazzarri e annunciare il suo esonero. Capro espiatorio. Il Napoli a Cagliari (penultima in classifica) è il nulla più totale. Se non altro, questo permetterà a Francesco Calzona di lavorare più tranquillo: se dovesse esserci l’ennesimo flop non potrà essere colpa sua.
  2. Il fuorigioco. Al 34’ il Cagliari passa in vantaggio con l’autorete di Rrahmani che, nel tentativo di anticipare Lapadula, mette il pallone nella sua stessa porta. L’ex Benevento è, però, in fuorigioco e disturba il kosovaro. Napoli graziato, ma non c’è niente da esultare: in quel momento tutti hanno sperato in una scossa.
  3. Coraggioso Cagliari. Per evitare la retrocessione, gli isolani si stringono intorno a Ranieri che solo poche settimane prima voleva dimettersi. Solo una disattenzione permette al Napoli di andare in vantaggio, per un bel frangente di gara il Cagliari è anche padrone del suo destino.
  4. Il gol. Al 65’ Osimhen e Raspadori  approfittano della disattenzione del Cagliari. L’ex Sassuolo è bravissimo a scappare sulla fascia e crossare, il bomber azzurro sa smarcarsi e deve solo spingere in rete l’ottimo pallone.
  5. L’occasione di Politano. Sul finire dei minuti regolamentari, l’attaccante romano viene liberato al tiro da Cajuste, ma sbaglia calciando di punta. Dall’altra parte, liberissimo, Simeone.
  6. L’occasione di Simeone. Anche l’argentino sbaglia il gol del raddoppio, più defilato rispetto a Politano e con la possibilità di servire Lindstrom, ma comprensibile: la punta cerca sempre il gol, è nella sua natura.
  7. Juan Jesus. Da “Una notte al museo” a “Non sapevo di essere un difensore”: il brasiliano scherzava dopo la sfida col Barcellona perché era coi piedi scalzi sul terreno del Maradona, ora scherza un po’ meno dopo la clamorosa dormita su Luvumbo. Juan Jesus ha sulla coscienza i due punti persi, ma non è l’unico colpevole. 
  8. Luvumbo. Stando ai rumours, in poche settimane l’arma segreta del Cagliari è passata da possibile calciatore del Napoli ad autore del pareggio. 
  9. Tifosotti da tastiera e tifosi veri. Sono tanti i tifosi accorsi al Maradona e all’Unipol Domus. Nonostante tutto hanno sostenuto il Napoli fino a perdere la voce. Non è difficile capire che i veri sostenitori non sono sicuramente quelli che da dietro uno schermo hanno insultato Juan Jesus dimenticando che prima di essere un calciatore è una persona. Un’inutile crociata, come se fosse l’unico ad aver sbagliato… 
  10.  Prossima fermata: Reggio Emilia. Soltanto un anno fa si attendeva la fine del campionato per festeggiare lo scudetto, ora si attende la fine solo per poter smettere di vedere questo Napoli. Poiché siamo solo a fine febbraio, bisognerà attendere. Intanto, la prossima sfida sarà in casa del Sassuolo, recupero della 21esima giornata di campionato. La sconfitta contro l’Empoli ha segnato la fine dell’era Dionisi. Bigica è stato promosso dalla primavera alla prima squadra. Mercoledì sarà l’occasione per ripartire. Per il Napoli o per il Sassuolo?
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