Dieci Opinioni dopo… Sassuolo-Napoli 1-6

Maria Anna Gagliardi

Sprazzi di bel gioco. In Emilia Romagna si rivede il Napoli dello scudetto, quello che proprio un anno fa nello stesso stadio insegnò calcio allo stesso Sassuolo. Dopo 365 giorni e poco più gli azzurri impartiscono in modo più pesante la lezione vincendo 6-1

  1. Dolci ricordi. Lo scorso campionato Sassuolo-Napoli finì 2-0 per gli azzurri con i gol di Osimhen e Kvaratskhelia. Nella mente (e anche sulla pelle per chi l’ha tatuata) c’è l’immagine del calcio d’inizio con sei calciatori sulla linea. Quel Napoli sembrava non esistere più e, invece, proprio nello stesso stadio sembra essersi ritrovato. Speriamo che l’allievo (Calzona) superi i maestri (Sarri e Spalletti).
  2. Falsa partenza. Parte benissimo il Napoli, impone il suo gioco e calcia in porta. Sembra tutto tranquillo, poi l’eurogol di Racic fa piombare il Napoli nell’ennesimo incubo. Nessuno controlla il serbo che, dopo quattro partite di assenza, ritorna in grande stile. Meret non può nulla, il pallone imprendibile finisce nell’angolino basso. Probabilmente non l’ha nemmeno vista partire.
  3. Eleganza e intelligenza di gioco. Dopo partite altalenanti, Anguissa regala a Rrahmani un assist magico, di tacco. Quello di Di Lorenzo è un pallone forte, il camerunense è rapido e intelligente a servire il compagno meglio posizionato.
  4. Tripletta al bacio. Senza Osimhen l’attacco azzurro è deserto, avaro di gol. Gli bastano 3 partite: 5 gol di cui 3 al Sassuolo, una pantera che sbrana e non perdona gli errori della difesa. A fine partita il nigeriano mostra ai tifosi il pallone e poi, sorridendo, manda un bacio. Niente di meglio per spegnere le critiche fuori dal campo.
  5. Kvaratskhelia. È il primo a perdersi senza Osimhen. In campo nessuno riesce a dialogare con lui come fa il nigeriano. Senza Osimhen i dribbling del 77 diventano ridicole acrobazie di un giocoliere. Con lui, Kvara è concentrato e tranquillo. Diverte e si diverte regalando la doppietta. Nel corso del primo tempo vede Consigli fuori la porta a prova il tiro dalla distanza. Avete presente la sindrome di Stendhal?
  6. Buco nero (verde). Crolla il Sassuolo contro il miglior Napoli della stagione. Tutte le azioni degli azzurri sembrano poter finire col gol. Incredibili gli errori sul secondo e il terzo gol di Osimhen. Bigica viene promosso in prima squadra, ma il suo esordio è horror e il suo Sassuolo arriva a 14 partite senza vincere.
  7. Vittoria giusta al momento giusto. L’1-6 del Mapei Stadium è una gran bella boccata d’aria per il Napoli che dopo un periodo buio sembra essere tornato allo splendore dell’era Spalletti. È da tempo che gli azzurri non si divertivano e divertivano i tifosi, ritrovata quella spensieratezza che mancava. Un toccasana a pochi giorni dalla sfida con la Juve.
  8. Calma. Il 6-1 fa girare la testa, specie dopo una serie di partite da dimenticare. Occhio, però: il Napoli è sempre al nono posto e il quarto posto dista 8 punti. Il campionato non è finito, ma le pretendenti volano. Il Bologna vola. L’imperativo è continuare così, senza demoralizzarsi guardando la classifica e senza esaltarsi troppo.
  9. I tifosi. Ancora una volta i partenopei non si sono fatti intimorire dal difficile momento e hanno sostenuto gli azzurri. Ribadiamo ancora una volta la differenza tra loro e i tifosotti da tastiera che pensano solo a insultare gli azzurri invece di sostenerli.
  10.  La Juve. Neanche il tempo di godere della valanga di gol azzurri che domenica già si torna in campo. Quella con i bianconeri è una delle sfide più sentite. Si spera che i ragazzi di Calzona possano ripetersi. Intanto, Allegri ha l’infermeria piena: Kean, Rabiot, McKennie, De Sciglio e ora anche Chiesa che ha subito un colpo alla caviglia.
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