Brusciano, spaccio davanti a bimbi e droga come azienda: turni e licenziamento per ritardi

Pierluigi Perretta
Carabinieri a Brusciano

Nel rione popolare della “219” di Brusciano avveniva anche davanti ai bambini la vendita della droga, “con devastanti effetti sulla formazione culturale e delle coscienze”. Lo sottolinea il gip di Napoli Fabio Provvisier nell’ordinanza con la quale ha disposto 41 arresti nei confronti di altrettanti presunti affiliati al clan “Rega Piacente”, sgominato stamattina da un’operazione antidroga dei carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna. Le piazze di spaccio del rione, è emerso dalle indagini, rimanevano attive anche 24 ore al giorno, con i pusher impiegati su turni di lavoro di 8-10 ore al giorno. Inoltre erano molte le donne coinvolte nelle attività.

Durante le indagini, i carabinieri hanno rilevato che presentarsi in ritardo al cambio turno poteva comportare anche il licenziamento, circostanza documentata per uno dei pusher, allontanato per un ritardo di 30 minuti. Ogni droga shop era dotato di un preciso quantitativo di droga, fornito dal capo-piazza di volta in volta al pusher ad ogni inizio turno, insieme ad una ricetrasmittente. Uno strumento fondamentale per essere immediatamente informati in caso di eventuali controlli delle forze dell’ordine.

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