Latina, smantellata rete di spaccio: 11 misure cautelari

Pierluigi Perretta
Forze dell'ordine in azione

I carabinieri di Latina hanno eseguito 11 misure cautelari nei quartieri Nicolosi e Campo Boario nei confronti di altrettanti indagati responsabili di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti. L’organizzazione era composta prevalentemente da donne, otto delle quali destinatarie di misura cautelare. La metodologia di spaccio mutuava il modus operandi delle piazze di spaccio di droga di Scampia, quartiere di Napoli, e Tor Bella Monaca, a Roma, utilizzando delle feritoie ricavate dalle porte blindate degli appartamenti. La rete aveva occupato abusivamente alcune abitazioni di proprietà dell’Ater e costruito immobili in zona agricola non edificabile. Il blitz è stato effettuato all’alba e il comando provinciale dei carabinieri ha eseguito le misure cautelari nei confronti degli.

I provvedimenti sono scattati su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma: il Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale dei Carabinieri di Latina unitamente al Norm-Sezione operativa della compagnia Carabinieri di Latina coadiuvati nella fase esecutiva dal Raggruppamento aeromobili Carabinieri di Pratica di Mare, dal Nucleo cinofili di Ponte Galeria e dai Carabinieri competenti per territorio, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma nei confronti di undici persone gravemente indiziate, a vario titolo, di appartenere ad un’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Gli accertamenti dai carabinieri del Nucleo investigativo di Latina, con il coordinamento della Direzione distrettuale Antimafia di Roma, si sono sviluppati tra dicembre del 2021 e luglio 2022. Le indagini traggono origine «dalle dichiarazioni di un appartenente alla famiglia investigata che ha deciso di rendere dichiarazioni alla DDA di Roma» spiegano i militari. L’attività investigativa «si è articolata in servizi di osservazione, attività di indagine classica affiancata da attività tecnica di intercettazione, visione di immagini da telecamere appositamente installate e da mirati riscontri». Gli episodi di traffico di sostanze stupefacenti ricostruiti nel corso delle indagini, per i quali il gip ha ravvisato la sussistenza di gravi indizi, «si collocano nel contesto di un’associazione locale costituita allo scopo di acquistare, detenere e commercializzare, nella città di Latina, in particolare nei quartieri “Campo Boario” e “Nicolosi” ingenti quantitativi di stupefacenti del tipo hashish e cocaina». «Le investigazioni – spiegano i militari – hanno consentito di ricostruire l’esistenza di una consorteria, facente capo alla famiglia Di Silvio di Latina, dedita al traffico di sostanze stupefacenti ed operante in Latina, cui hanno preso parte, tra gli altri, soggetti già recidivi nello specifico settore dei reati in materia di stupefacenti, chi con il ruolo di capo, promotore e finanziatore e chi con il ruolo di semplice partecipe dell’associazione, i quali hanno assicurato lo stabile approvvigionamento delle piazze di spaccio di Latina, quasi h/24, grazie ad una consolidata esperienza maturata nel settore, ad una solida rete di soggetti dediti alla commercializzazione dello stupefacente ed utilizzando le donne della famiglia quali “vedette”». Nel corso dell’indagine i Carabinieri hanno già proceduto a segnalare diversi acquirenti di sostanze stupefacenti. «Il procedimento – spiegano altresì – versa tuttora nella fase delle indagini preliminari, con la conseguenza che per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza».

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