Incendio cosmetici a Barra San Giovanni: diossine e inquinanti oltre le soglie

Pierluigi Perretta
Incendio Barra San Giovanni

Nella notte tra il 26 e il 27 agosto un grave incendio è divampato in un capannone sito in via delle Repubbliche Marinare dove erano stoccati prodotti cosmetici. Le fiamme e il fumo nero sono stati ben visibili anche a chilometri di distanza. Sul posto i tecnici del Dipartimento Arpac di Napoli hanno posizionato un campionatore ad alto flusso per la ricerca di diossine e furani dispersi in atmosfera. Dal pomeriggio di domenica scorsa 27 agosto è attivo, inoltre, anche un e un laboratorio mobile, installato nelle immediate vicinanze dell’incendio, il quale sta monitorando le concentrazioni orarie di monossido di carbonio, ossidi di azoto, ozono, e particolato (PM10 e PM2.5), che integrerà il monitoraggio della qualità dell’aria svolto, in via ordinaria, con le stazioni fisse della rete regionale.

L’Arpa Campania sta valutando i risultati del primo campionamento eseguito nell’arco di 24 ore nei giorni 27-28 agosto, durante i quali erano ancora in atto le operazioni di spegnimento dei Vigili del fuoco. Il monitoraggio – informa l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania – prosegue per verificare l’andamento, nel corso del tempo, delle concentrazioni dei microinquinanti. Dall’analisi dei dati grezzi misurati fra il pomeriggio di domenica 27 agosto e la mattina del 29 agosto, si evidenziano picchi orari della concentrazione del particolato, che nella giornata del 28 agosto hanno dato luogo, per il PM10, a un superamento della media giornaliera rispetto alla soglia fissata dal decreto legislativo 155/2010. Un’analisi dei dati registrati dalle stazioni fisse della rete di monitoraggio della qualità dell’aria ha evidenziato, nella stazione di Napoli – via Argine, che si trova a nord-est e a quasi 4 km di distanza dal luogo dell’incendio, un aumento delle concentrazioni orarie di benzene nel pomeriggio di domenica 27 agosto proprio in concomitanza dell’instaurarsi di una ventilazione proveniente da sud-ovest, direzione nella quale si trova il capannone interessato dall’evento. Non si può pertanto escludere – spiega l’Arpa – che tale incremento possa essere riconducibile all’incendio, che in quelle ore non era ancora spento. In ogni caso, in tale stazione di monitoraggio, non sono superati, domenica 27 e lunedì 28 agosto, i limiti di legge relativamente agli inquinanti monitorati.

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