Superiori alla sfortuna

Enrico Russo

Stagione 78-79, quella del grande rimpianto della Coppa Italia persa al San Paolo contro il PalermoIn una tiepida giornata di inizio primavera, il Napoli di Vinicio era di scena alla Scala del Calcio. 

Eppure quel Milan – Napoli cominciò ben prima del giorno della partita: statistiche alla mano, gli azzurri erano 5 anni che non perdevano a San Siro ma, ironia della sorte, in quella stagione non avevano mai vinto in trasferta. E allo stesso modo, i rossoneri di Liedlhom non avevano mai perso tra le mura amiche, consolidando il primato della squadra con il rendimento più alto in casa.

1° aprile del 1979, forse il più bel pesce di aprile.

Pronti, via e Napoli che subito recrimina un rigore per atterramento di Buriani su Savoldi ma il signor Menicucci fa continuare il gioco. I rossoneri, supportati da 70mila tifosi, stazionano nell’area partenopea ma prima Castellini e poi l’ottima difesa azzurra, respingono gli attacchi dei padroni di casa che al 40esimo subiscono addirittura la rete azzurra: Pellegrini serve l’assist a Mayo e il centrocampista di testa, trafigge Albertosi. 0 a 1 a San Siro e napoletani in festa.

Corsa sfrenata del tornante azzurro solo per abbracciare il proprio tecnico.

Comincia la ripresa, Rivera fuma nervosamente in panchina e il Napoli rischia il doppio vantaggio se non fosse che il tiro di Savoldi è poco angolato e la presa di Albertosi è facile. Il Milan cambia passo, alla ricerca del pareggio a mettersi in luce è il giovane Sartori che in 3 occasioni mette in difficoltà Castellini ma l’estremo difensore azzurro, aiutato anche dalla sua retroguardia attenta, evita il peggio. 75 esimo e parte l’assedio rossonero: De Vecchi e Capello inventano ma prima Buriani e poi Novellino non concretizzano.

Milan arrembante ed è in quel momento che capitan Bruscolotti sale in cattedra (s)calciando ogni pallone verso  Bergamo.

Più forti delle statistiche, dei numeri e della Kabala…era il Napoli del collettivo, delle maglie sudate e di capitan Bruscolotti. Destini forti, uomini forti avrebbe detto qualcuno, ma in quell’anno, solo la sfortuna fu superiore agli azzurri.

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