Tradizioni dimenticate: la festa dei Quattro Altari

Annalaura Sorrentino
La festa dei Quattro Altari

Nel 2011 si è svolta a Torre del Greco, in provincia di Napoli, l’ultima Festa dei Quattro Altari, una tradizione dalle origini antichissime. Ma in cosa consiste questa festa e com’è nata? La Festa dei Quattro Altari nasce come celebrazione dell’Eucarestia, e trae la sue origini dal Corpus Domini, istituito da papa Urbano IV nel 1264, che celebrava ubiquità dell’Eucarestia. Alcune documentazioni risalenti all’XVI secolo dimostrano che si tenevano due manifestazioni, una il giorno del Corpus Domini e un’altra otto giorni dopo. Quest’ultima, inizialmente nominata come “Festa dell’Ottava”, è quella che verrà chiamata “Festa dei Quattro Altari”. Il nome deriva appunto dal numero degli altari che venivano costruiti per l’occasione. Ci sono varie ipotesi sulla scelta di questo numero, la più plausibile risiede nelle quattro chiese nei punti più importanti della città che venivano benedette durante la processione: Largo S. Giuseppe, Largo del Carmine (Piazza Luigi Palomba), Marina della Città e Piazza S. Croce.

Originariamente la festa non era tenuta nella cittadina di provincia. La tradizione parte infatti dal capoluogo campano, Napoli, già agli inizi del ‘600, presso Largo del Castello, oggi piazza Municipio. La processione partiva dalla chiesa di S. Giacomo, era seguita dal viceré in persona. Gli altari allora non avevano un carattere religioso e ricordavano i quattro continenti conosciuti. Nel 1699 questa festa arriva a Torre del Greco, e simboleggia il riscatto dei Torresi dopo anni di governo dei baroni. Ogni altare rappresentava un mistero religioso, e solitamente venivano posti in ampi giardini curati meticolosamente dai fiorai locali. In passato gli altari sono stati anche più di quattro, e c’era l’usanza di gareggiare per l’altare più alto. Altra usanza della festa erano i “Tappeti”, realizzati originariamente con i petali dei fiori che venivano posizionati sulle strade. Successivamente è stata utilizzata un’altra tecnica che prevedeva colori e segatura. Durante le festa anche le decorazioni luminose contribuiscono ad adornare la città. Le lampade a olio variopinte sono state poi sostituite con delle lampadine elettriche. La festa si concludeva con uno spettacolo pirotecnico che si svolgeva sul porto, in modo che i fuochi, riflettendo sulla superfice del mare, creassero un magnifico gioco di luci. Questa tradizione, da sempre vanto per la città di Torre del Greco, fu interrotta tredici anni fa a causa di mancati fondi. Nel 2024 il sindaco Luigi Mennella intende impegnarsi per ridare vita a questa antica tradizione, che in passato ha portato visitatori anche da zone limitrofe.

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