Una cinquantina di donne hanno protestato oggi davanti alla sede dell’UNESCO a Parigi, denunciando il presunto silenzio delle organizzazioni internazionali e femministe riguardo alle testimonianze di stupri perpetrati da uomini di Hamas contro donne israeliane durante l’attacco del 7 ottobre. Le manifestanti hanno accusato UN Women di rifiutarsi di denunciare chiaramente gli stupri e le sevizie del 7 ottobre e hanno criticato l’associazione “Nous toutes” per aver impiegato più di un mese per denunciarli. Mélanie Pauli-Geysse, dell’associazione “Rape is Rape”, ha deplorato questa situazione, richiamando il celebre “J’accuse” di Emile Zola durante il caso Dreyfus.
Durante il raduno, le donne hanno esposto cartelloni con slogan come “Immaginate che chiamino il vostro stupratore combattente per la libertà” e “No al femminismo selettivo”. Indossavano tutte abiti grigi macchiati di vernice rossa sull’inguine, simboleggiando le vittime degli stupri. Hanno osservato un minuto di silenzio in omaggio alle donne colpite prima di intonare la Marsigliese. Il collettivo ‘Nous toutes’, insieme ad altre associazioni femministe, ha diffuso una nota il 27 novembre condannando senza ambiguità i crimini sessuali, gli stupri e i femminicidi perpetrati da Hamas, concentrandosi in particolare sulle donne, le persone LGBTQIA+ e i bambini. Le manifestanti hanno chiesto il riconoscimento di questi atti come crimini di guerra e crimini contro l’umanità secondo il diritto internazionale e hanno richiesto inchieste da parte delle organizzazioni internazionali.