Ambasciatore Israele: «Nessuna tregua con Hamas»

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Alon Bar

L’Ambasciatore israeliano di stanza in Italia, Alon Bar, nel corso di un’intervista rilasciata a SkyTG 24 ha rifiutato ogni possibilità di una tregua con Hamas, aprendo al contrario all’idea di una pausa umanitaria nel contesto del conflitto in Medio Oriente. «Non siamo contrari a ‘pause’ umanitarie, che consentano l’evacuazione di persone con doppia nazionalità, feriti e bambini e l’ingresso di aiuti umanitari. La tregua, invece, consentirebbe ad Hamas di riorganizzarsi e sarebbe controproducente, riportando morte fra gli israeliani e i palestinesi. Dobbiamo fare tutto il necessario perché sia impedito loro di farlo. Abbiamo solo cattive opzioni davanti a noi non siamo di fronte a scelte semplici, nessuno potrebbe tollerare un nuovo attacco fra qualche mese, dobbiamo tutelare gli ostaggi e i civili, così come la situazione umanitaria. Non dobbiamo dimenticare la nostra esigenza che un nuovo attacco come quello del 7 ottobre non si verifichi. La violenza è in corso e non crediamo che con un cessate il fuoco non si ripresenti. La capacità di Hamas di colpire Israele deve essere eliminata e non c’è modo diverso da quello che stiamo portando avanti adesso». Bar si è successivamente mostrato titubante circa la possibile soluzione del conflitto prospettata da Papa Francesco: «Credo sia prematura, è difficile identificare la via migliore per andare avanti, storicamente la soluzione era forte ma è andata scemando negli ultimi anni a causa degli attacchi di Hamas e delle risposte di Israele. Hamas, per prima, non sostiene la soluzione dei due Stati. Perché ci sia una conciliazione, bisogna togliere ad Hamas la possibilità di ucciderci. Bisogna che la comunità internazionale distingua da chi vuole un tavolo dei negoziati e chi è assolutamente contrario a ogni forma di dialogo». L’ambasciatore Bar si rifà alle parole pronunciate dal pontefice nella giornata di ieri nel corso di un’intervista rilasciata al TG1: «Ogni guerra è una sconfitta. Non si risolve nulla con la guerra. Niente. Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo Due popoli che devono vivere insieme con quella soluzione saggia dei due Stati. L’accordo di Oslo, due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale».

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