La Striscia di Gaza è, da mesi, sconvolta da una crisi umanitaria senza precedenti, con un nuovo ordine di evacuazione emesso da Israele che ha generato panico e paura tra la popolazione. Philippe Lazzarini, Commissario generale dell’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ha sottolineato che l’ordine ha spinto le persone a concentrarsi in meno di un terzo del territorio di Gaza, creando una situazione estremamente critica. Le forze israeliane continuano i bombardamenti, rendendo la vita dei civili insopportabile. L’Unrwa ha registrato almeno altre 60.000 persone costrette a trasferirsi nei rifugi sovraffollati, e molte altre stanno cercando disperatamente un luogo sicuro. La situazione è stata descritta come “apocalittica” dal sottosegretario generale dell’Onu per gli Affari umanitari, Martin Griffiths, che ha evidenziato la difficile scelta che i civili sono costretti a fare in un territorio dove ogni luogo è diventato insicuro.
Il Consigliere per la Sicurezza americano, Jake Sullivan, ha condannato il numero crescente di vittime civili a Gaza, ribadendo che la protezione dei civili in base alle leggi di guerra è fondamentale e deve essere rispettata. Le parole di Sullivan riflettono la crescente preoccupazione internazionale per l’escalation del conflitto e le conseguenze devastanti sulla popolazione civile. In questo contesto di emergenza umanitaria, la comunità internazionale è chiamata a intervenire con urgenza per fornire assistenza umanitaria, garantire un cessate il fuoco e avviare negoziati per una soluzione pacifica e duratura al conflitto in corso. La priorità rimane la protezione della vita e del benessere dei civili innocenti intrappolati in questa crisi senza fine.