Scampia: in fiamme la Vela Rossa tra 8° e 10° piano: residenti in fuga

Pierluigi Perretta
Vele Scampia

Nella notte di ieri, poco dopo le 22, un incendio è scoppiato nella Vela Rossa di Scampia, periferia Nord di Napoli. Le fiamme si sono sviluppate tra l’ottavo e il decimo piano dell’edificio. Vigili del fuoco, ambulanze e forze dell’ordine sono intervenute sul posto, con il supporto dei Carabinieri della vicina stazione. Non ci sono feriti segnalati. È la seconda volta che scoppia un incendio alle Vele di Scampia, negli ultimi due mesi. Era già accaduto nella notte tra il 23 e 24 luglio scorsi, in quel caso il rogo aveva coinvolto la Vela Gialla di Scampia ed era partito dall’interno di un seminterrato. Anche in quel caso nessun ferito, ma 5 persone lievemente intossicate dal fumo. L’incendio in quel caso aveva raggiunto anche l’esterno, danneggiando un’automobile, in stato di abbandono, una grossa quantità di arredi e mobili in disuso, nonché diversi rifiuti. L’intero palazzo era stato evacuato per precauzione.

Le “Vele di Scampia” a Napoli sono un complesso residenziale noto per la loro architettura a forma di vele. Costruite nel dopo terremoto del 1980, sono diventate un simbolo del degrado delle periferie napoletane e dello spaccio si droga per molti anni, scenario di fiction come “Gomorra”. Negli ultimi anni un piano di riqualificazione con abbattimenti di manufatti e ricostruzioni sta riqualificando l’area nord. Il progetto di riqualificazione, denominato Restart Scampia, iniziato col Governo Renzi e poi proseguito con i governi successivi, prevede l’abbattimento delle Vele. Recentemente si è aperta la polemica sui finanziamenti dell’operazione, che erano passati al PNRR e che adesso sono stati rimessi in discussione. Solo ieri il sindaco Gaetano Manfredi aveva parlato della riqualificazione di Scampia, parlando della vicenda del Parco Verde di Caivano. «Noi abbiamo l’esperienza di Scampia – ha detto il primo cittadino – che era sicuramente uno dei quartieri che rappresentava il simbolo del male e oggi invece è una delle realtà di rinascita della nostra città. Dobbiamo seguire una strada analoga come fatto già anche in altre zone che erano luoghi difficili e oggi sono luoghi di bellezza come la Sanità».

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