Spari a Salerno nel pieno centro storico e nel weekend. È quanto avvenuto nella tarda serata di sabato 26 agosto nei pressi del Duomo della città campana. Un ragazzo di 17 anni è stato colpito al petto da un proiettile, con il colpo che, fortunatamente, non è risultato fatale. Stando alle ricostruzioni, il proiettile ha colpito il minorenne attraversando l’emitorace destro da cui è uscito senza mettere in pericolo di vita il ragazzo. Il giovane, nipote di un noto esponente della criminalità organizzata della zona, è stato portato in osservazione presso l’ospedale della città ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’. Lì, i medici hanno potuto constatare che il proiettile non ha intaccato nessun organo vitale nonostante sia entrato e uscito dall’emitorace destro.
Sul caso indaga la Squadra mobile di Salerno. Agghiacciante la ricostruzione della dinamica prodotta dagli inquirenti. Il ragazzo avrebbe toccato con il motorino la gamba ingessata di un 15enne, da qui la lite e l’esplosione del colpo di pistola. Questa, in estrema sintesi, la ricostruzione di quanto accaduto in via Canali a Salerno, all’una, una e trenta di domenica notte e che vede ora in carcere il 19enne Edoardo Plaitano di Pastena. «Si può rischiare di morire per un scooter che tocca una gamba e uno spara?». Questa è la domanda che non solo la città di Salerno ma l’Italia tutta è chiamata a porsi. Ragazzi pronti a sparare per un nulla, mettendo a rischio la vita degli altri e la loro. Ulteriore simbolo del fallimento della nostra società.