Il 26 luglio 2019 il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega perse la vita a seguito di un tragico evento accaduto nelle strade di Roma. Da allora, il caso ha attirato l’attenzione internazionale sulla vicenda e, con il processo d’appello bis in procinto di iniziare, il focus torna sui due accusati americani, Lee Elder Finnegan e Gabriele Natale Hjorth. Il processo d’appello bis, che si aprirà domani, venerdì 8 marzo, rappresenta un nuovo capitolo cruciale in questa complessa vicenda giudiziaria. Finnegan e Hjorth, entrambi condannati all’ergastolo nel primo grado di giudizio, vedranno il loro destino nelle mani della giustizia italiana.
La storia di questo caso è ben nota. Mario Cerciello Rega, insieme al suo collega Andrea Varriale, si trovava in servizio in via Pietro Cossa; il loro compito era quello di recuperare una borsa che due giovani americani, Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth, avevano rubato a Trastevere. I due giovani si erano rivolti a Sergio Brugiatelli, un intermediario con i pusher locali, cercando di acquistare cocaina. Tuttavia, anziché ottenere la droga desiderata, ricevettero una sostanza completamente diversa: tachipirina. Il furto della borsa spinse Elder e Hjorth a organizzare un piano per recuperare sia i soldi che la droga persi. Quando i due ragazzi americani si presentarono per l’incontro, furono accolti non dai loro complici, ma da Cerciello e Varriale, che erano in borghese. Ciò che seguì fu un tragico confronto che avrebbe portato alla morte di Cerciello. Lee Elder inflisse undici coltellate mortali al vicebrigadiere e, dopo l’omicidio, i due diciannovenni fuggirono nella loro stanza d’albergo, il Meridien di via Federico Cesi, dove furono individuati e arrestati dalle autorità. Durante le indagini nella stanza dell’hotel, gli investigatori trovarono il coltello utilizzato nell’aggressione, nascosto nel controsoffitto.
La Cassazione, nel suo pronunciamento, ha disposto un nuovo processo di secondo grado, riducendo le pene di entrambi, condannati all’ergastolo durante il primo giudizio. Per Elder, la condanna è stata annullata con rinvio sulle circostanze aggravanti e sulla sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Per Hjorth, invece, l’annullamento con rinvio riguarda l’accusa di concorso in omicidio. Gli avvocati della difesa di Lee Elder, Renato Borzone e Roberto Capra, hanno espresso fiducia nel nuovo processo, sottolineando l’importanza di rivedere i fatti alla luce delle indicazioni della Corte di Cassazione. Ritengono che questo possa condurre a una sentenza più accurata, che rifletta pienamente la verità dei fatti. In particolare, hanno evidenziato il passaggio della sentenza che rimarca la mancata comprensione da parte dei due accusati della qualifica di pubblici ufficiali dei carabinieri coinvolti nell’incidente.