Con la sua tripletta, il belga raggiunse Careca
In un novembre umido di inizio inverno, il Napoli di Ancelotti ospitava l’Empoli al San Paolo per una partita delicata visti i pareggi nelle due precedenti partite.
Il mister partenopeo opta per un largo turnover: Karnezis, Malcuit, Maksimovic, Rog e Diawara titolari mentre a guidare la difesa c’è il solito Koulibaly che per l’occasione si trasforma in assist man per Insigne che apre la partita. I toscani cercano di pareggiare la partita ma dopo la rete annullata agli ospiti, Mertens raddoppia facendo esplodere il San Paolo.
Senza cambi, senza scossoni, il Napoli continua ad attaccare e ad organizzare il gioco. Sfiora il tris Fabian Ruiz ma in un momento di indecisione, l’Empoli si rende pericoloso e accorcia con Caputo. Ancelotti fiuta il pericolo e ridisegna il suo Napoli: dentro Allan e Callejon. Ma a prendersi la scena (e gli applausi) è sempre il belga che con una pennellata da campione mette fine alle velleità ospiti.
Napoli mai sazio e nei minuti finali realizza altre due rete: una con Milik (subentrato dalla panchina) e l’altra sempre con Mertens che fa tripletta e avvicina la sua squadra alla Juve capolista.
Il 24 azzurro sempre più nella storia del club partenopeo.
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