Nola, il sindaco Buonauro: ombra del voto di scambio è ritorsione alla lotta al malaffare

Carlo Buonauro, Sindaco del Comune di Nola

Dopo il servizio della trasmissione «Le Iene», che ha raccolto alcune autodenunce di voto di scambio risalenti alle elezioni comunali del 2022, quando fu eletto l’attuale sindaco Carlo Buonauro, non sono tardate le parole del primo cittadino. Il sindaco, nel suo comunicato stampa, ha rimarcato l’intervento di abbattimento delle strutture abusive che costeggiavano piazza D’armi, attualmente interessata da lavori di ristrutturazione, ma anche le procedure di sgombero di morosi e abusivi dalle case popolari, iniziative dirompenti di lotta all’illegalità, che avrebbero determinato la reazione di un vero e proprio sistema di illeciti che per anni ha imperversato sul territorio. La vicenda sotto i riflettori era già stata denunciata dal titolare di una delle strutture abusive demolite a Piazza d’armi, che consegnò una memoria ai carabinieri, sottolineando le promesse mancate e il sistema di reclutamento degli elettori per favorire alcuni candidati. Alcuni mesi dopo a un assessore fu bruciata la macchina sotto casa e fu incriminato proprio il titolare del manufatto abusivo. Il raid incendiario si verificò a maggio dello scorso anno e, nello stesso mese, fu incendiata da ignoti anche la Panda del sindaco.

Il magistrato ha ricordato che nel corso del suo mandato non sono mancati atti intimidatori, un attentato nel corso del quale è stato esposto, insieme con la famiglia, «a forme di violenta reazione evidentemente per la rottura di schemi patologicamente consolidati» e, finanche, denunce e contro-denunce «per calunnia rispetto a personaggi di dubbia credibilità, assurti agli onori della cronaca attraverso la spettacolarizzazione televisiva», culminate nelle dichiarazioni televisive che coinvolgono due assessori e un consigliere comunale. Buonauro ha dichiarato che: «i fatti attenzionati – di indubbia gravità ove accertati nella loro effettività, a prescindere dalla genesi della loro emersione – scaturiscono proprio dalla vigorosa azione di ripristino della legalità, anche ma non solo su queste tematiche, condotta dalla Amministrazione da me guidata sull’intero territorio nolano, con fragorosa discontinuità rispetto ad un passato di quantomeno passiva accettazione di situazioni patologiche o tacita connivenza di dinamiche illegali: da un lato, la riqualificazione di Piazza d’armi (e la preliminare cessione della stessa dal Demanio al Comune di Nola nell’ambito del cd. federalismo culturale) con rimozione delle attività commerciali ivi abusivamente installate; dall’altra, gli sgomberi degli immobili di edilizia residenziale pubblica occupati sine titolo, con successivo rigoroso rispetto delle graduatorie dei legittimi assegnatari che da tempo rivendicano il loro diritto alla casa. Quest’azione, peraltro, ha, per un verso, esposto anche il sottoscritto e la sua famiglia a forme di violenta reazione (attentato incendiario presso la propria abitazione), evidentemente per la rottura di schemi patologicamente consolidati». In attesa degli accertamenti giudiziari, dopo il servizio mandato in onda domenica sera sulle reti Mediaset, il sindaco ha garantito che: «l’attenzione verrà, se possibile, ulteriormente innalzata onde accertare e prevenire ogni possibile forma di abuso e valutare situazioni di responsabilità personale e politica dei singoli, confermando l’impegno di questa Amministrazione ad un vigoroso percorso di piena ed assoluta legalità, anche nei settori attenzionati dai servizi televisivi in questione».

I presunti brogli elettorali sono stati raccontati dal giornalista Luigi Pelazza e nella compravendita sarebbe coinvolto l’ex consigliere Roberto De Luca e marito dell’attuale assessore al Bilancio, Lucianna Napolitano Bruscino. De Luca avrebbe indotto, in cambio di soldi, a rivolgere le preferenze elettorali ai consiglieri Maria Rosaria Galeota (attualmente in consiglio tra i banchi della maggioranza) e Giovanni Carrella (attualmente assessore ai Lavori Pubblici). Sulla vicenda è intervenuto anche il capogruppo in consiglio comunale, Alberto Buonaguro, che accusa «una narrazione a parti invertite dove i ladri sono diventati guardie e le guardie sono diventate ladri. Questa è la vendetta da parte di chi non ha avuto tutela rispetto alle proprie posizioni illegali. Ricordo che a lanciare accuse è una persona condannata a tre anni di reclusione con pena sospesa ed obbligo di firma. In ogni caso siamo garantisti: attendiamo la chiusura delle indagini e ci regoleremo di conseguenza».

Le parole del sindaco hanno fatto seguito a quelle dell’assessore ai lavori pubblici del Comune di Nola, Giovanni Carrella, citato nella ricostruzione televisiva sul presunto voto di scambio durante le elezioni comunali, il quale ha chiarito la sua posizione con la seguente nota ufficiale: “Il sottoscritto Giovanni Carrella, nella qualità di assessore ai lavori pubblici presso il Comune di Nola, con il presente comunicato intende chiarire la vicenda che lo ha visto protagonista nel servizio delle “Iene” trasmesso nella serata del 6/10 us. Il sig. Venuso Giuseppe ha rilasciato un’intervista avente ad oggetto (anche) lo “scambio di voti” indicando il sottoscritto come il favorito nella “presunta” trattiva intavolata con il dott. De luca. La verità dei fatti è la seguente: il sig. Venuso, il giorno 30/1/2023, ha sporto denuncia (anche) “per voto di scambio”, divulgata su Whatsapp. A seguito di tale propagazione, il sottoscritto il 9/2/2023 ha sporto denuncia nei confronti di Venuso Giuseppe per il reato di calunnia; integrata il 13/2/2023. È bene chiarire che per i fatti esposti in denuncia dal Venuso in data 30/1/2023, il sottoscritto non è stato iscritto nel registro degli indagati; il sottoscritto è stato invece qualificato come persona offesa nei confronti di Venuso per il reato di calunnia, ad oggi pende il procedimento nella fase delle indagini. Nel servizio mandato in onda dalla trasmissione “Le Iene” non vi è correlazione tra quanto narrato e quanto accaduto, pertanto il servizio giornalistico è fortemente lesivo della dignità del sottoscritto; le dichiarazioni rilasciate dal Venuso e dagli altri intervistati hanno leso la reputazione dello scrivente. Lo scrivente si riserva di adire le vie legali”.

Per mettere fine alle illazioni, infine, il capo dell’opposizione Maurizio Barbato invoca un chiarimento pubblico: «Rispetto a queste vicende ci saremmo aspettati un chiarimento dall’amministrazione comunale perché sono tante le ombre che si addensano sulla nostra città. Così è Nola a farne le spese. Nonostante le denunce risalgano a oltre un anno fa oggi i fari su certi episodi vengono accesi grazie ad un servizio giornalistico. Noi intanto abbiamo chiesto un consiglio comunale straordinario per dibattere sulle questioni che minacciano la serenità del governo cittadino».

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