A meno di due mesi dal voto, come da sempre succede nella fase decisiva della campagna elettorale, impazzano i sondaggi, spesso con numeri contrastanti che finiscono per attribuire ora all’uno ora all’altro candidato la vittoria finale.
Perché si abbia consapevolezza sulla attendibilità o meno di un sondaggio è indispensabile prima di tutto capire come funzionano negli Stati Uniti e qual è il loro reale rischio di errore.
Rischio di errore che potrebbe, come peraltro già avvenuto ripetutamente nel passato, tradursi in valutazioni numeriche notevolmente distanti dalla realtà del voto. Basti pensare al riguardo agli errori del 2016 e 2020 quando vennero sovrastimate le percentuali di voto prima di Hillary Clinton e poi di Joe Biden rispettivamente di 1,3 punti e di 3,9 punti. In entrambi i casi la realtà fu ben diversa, la Clinton addirittura perse le elezioni mentre Biden le vinse con uno scarto notevolmente inferiore.
L’ accuratezza del campione
Essendo ogni sondaggio basato su un’intervista di un certo numero di persone considerate rappresentative dell’intera popolazione, la veridicità del suo risultato è direttamente collegata all’accuratezza con cui vengono selezionati gli intervistati. A fare la differenza non è tanto il numero degli intervistati, nei limiti in cui non si scenda al di sotto di certi limiti (400-500 persone), ma la capacità di scegliere un campione realmente rappresentativo della popolazione totale degli elettori. Perché ciò accada i sondaggisti tengono conto del genere, dell’età, dell’etnia e del titolo di studio degli intervistati e degli elettori cercando di realizzare un campione il più affidabile possibile.
Le difficoltà
Una volta definito il campione degli intervistati a cui sarà chiesto come voterebbero se le elezioni si tenessero proprio in quel giorno, inizia la tutt’altro che agevole fase dell’intervista vera e propria. Tutt’altro che agevole perché il metodo standard di intervistare le persone per fare l’intervista, vale a dire facendo a caso numeri di telefono, ormai, non funziona più. Se fino agli anni Ottanta, infatti, in questo modo si riuscivano a intervistare il 70% delle persone contattate oggi quel numero si è ridotto a un misero 3%. Per rendere possibile un sondaggio che abbia un minimo di affidabilità statistica, quindi è stato necessario inventarsi metodi alternativi per raccogliere le intenzioni di voto. Il metodo più utilizzato oggi è quello che prevede di intervistare le persone via internet, alcuni istituti fanno uso di messaggi telefonici e altri ancora si affidano a un mix di tecniche diverse.
Il margine di errore
Il margine di errore di un sondaggio rappresenta un quid ineliminabile strettamente collegato a due dati fondamentali: il numero del campione e le percentuali dei candidati. Come regola generale al diminuire delle dimensioni del campione aumenta il margine di incertezza. Ma esistono tuttavia altri fattori in grado di aumentare il margine di errore determinato dalla capacità del campione di essere realmente in grado di rispecchiare la popolazione elettorale.
Ad esempio, il margine di errore potrebbe addirittura essere raddoppiato nel caso in cui alcune parti della popolazione venissero esclusi dal sondaggio o se semplicemente determinati gruppi demografici avessero un basso tasso di risposta. Fattori questi ultimi che renderebbero meno attendibile il campione degli intervistati e quindi meno in grado di rispecchiare l’effettiva popolazione nazionale votante.
A quali sondaggi dare ascolto?
Negli Stati Uniti ci sono tantissimi istituti che fanno sondaggi, per cui è lecito chiedersi quali siano i migliori su cui poter fare affidamento. Innanzitutto, in linea preliminare possiamo escludere dalle nostre scelte sia i sondaggi commissionati ad istituti troppo vicini al partito repubblicano o al partito democratico sia quelli commissionati da fazioni o gruppi politici ristretti, in entrambi i casi i risultati i risultati, per ovvie ragioni di opportunità, possono ritenersi fuorvianti e di scarsa attendibilità.
Un buon approccio per stabilire quali siano i migliori istituti di sondaggio è quello di consultare la classifica del sito di aggregazione di sondaggi e analisi elettorali Five Thirty Eight.
Secondo questo sito i migliori sondaggi sono quelli condotti dai principali quotidiani e dalle università. Così troviamo al vertice di questa classifica di attendibilità il New York Times, subito davanti all’ABC NEWS/WASHINGTON POST e a YouGov.
In conclusione
In conclusione, i sondaggi non sono una scienza esatta e, ciò nonostante, negli ultimi anni si sia affinata notevolmente la tecnica di reclutamento degli intervistati, in modo da arrivare alla determinazione di un campione realmente rappresentativo dell’elettorato. Tuttavia, tutto ciò non serve ad elidere il margine di errore che aumenta notevolmente quando la contesa elettorale è particolarmente combattuta, con un testa a testa tra i due candidati. In queste condizioni, ci si può sorprendere davvero poco, se alla fine dovesse vincere il candidato dato perdente dai sondaggi. Allora perché si usano e si seguono i sondaggi nelle campagne elettorali specie americane? Semplicemente perché non ci sono alternative per misurare gli orientamenti elettorali, giorno per giorno, nel corso di svolgimento della campagna elettorale.