Marco Esposito giornalista e scrittore

Un napoletano esperto di federalismo fiscale

Marco Esposito, Napoletano, Giornalista, Scrittore,Saggista, classe 1963,  è al Mattino dal 2000. Esperto di Federalismo Fiscale, con le sue inchieste pungenti, da anni svela i trucchi che danneggiano il Mezzogiorno, spingendo la politica ad intervenire per correggere le distorsioni e le storture, che stanno flagellando non solo negli ultimi anni il Sud Italia. I suoi libri: Chi paga la devolution (2003) editori Laterza, Zero al Sud (2018) edito Rubettino e Fake Sud (2020) edizioni Piemme.

Ma facciamo un passo indietro.

Giornalista dal 1985 e Professionista dal 1993, viene premiato a Milano dall’ordine dei giornalisti lombardi quale migliore candidato per la prova d’esame di quell’anno. Dopo solo tre anni di lavoro come redattore economico a Milano Finanza, passa alla Voce di Idro Montanelli. Alla chiusura del quotidiano montanelliano si trasferisce a Roma, dove viene assunto dal quotidiano la Repubblica ed ecco che poco dopo nel 2000 il Direttore del Mattino Paolo Gambescia lo chiama a Napoli per guidare la redazione economica del quotidiano partenopeo.

Di lì una sequela di successi in svariati campi.

Nel 2002 il Governo degli USA seleziona Esposito tra le persone italiane ad alto potenziale e lo invita negli Stati Uniti per un progetto individuale di interscambio culturale durato tre settimane. Nel 2008 riceve il premio giornalistico Sele d’Oro per gli articoli sul federalismo fiscale, una campagna questa con la quale ha frenato l’approvazione del disegno di legge della Lombardia come modello nazionale, nonostante tale modello fosse esplicitamente richiamato nel programma elettorale della coalizione di centrodestra, vincitrice poi delle elezioni politiche del 2008. Nel dicembre 2009 Marco Esposito sospende l’attività giornalistica per un periodo di aspettativa ed è nominato da Antonio Di Pietro responsabile della sezione dipartimentale Politiche per il Mezzogiorno di Italia dei Valori. Nel giugno 2011 entra nella giunta De Magistris al Comune di Napoli come assessore alle attività produttive, dove realizza la convenzione tariffaria Rca Napoli Virtuosa, promuove il lavoro e lo sviluppo con Vulcanicamente e regolarizza mille posizioni mercatali. Resta in giunta fino al maggio 2013. Negli stessi anni è caposervizio al Mattino in aspettativa. Il 23 giugno 2013, nel corso del primo congresso, svoltosi a Casalduni (Benevento), viene eletto segretario di Unione Mediterranea, movimento politico per il riscatto del Sud fondato a Napoli il 24 novembre 2012; lascerà poi l’incarico nel 2015.

Ad oggi il suo impegno giornalistico e non solo, lo vede protagonista nella lotta per il No all’Autonomia Differenziata, battaglia che ha condotto sorretto dal popolo meridionale e da quella middle class italiana che non ci sta nel vedere depauperato lo Stato Sociale delle sue risorse. Da qui articoli intransigenti, video interviste social, ma soprattutto la sua partecipazione in loco a svariati incontri e convegni, con a volte sparuti gruppi di persone che vogliono comprendere la pericolosità insita nell’Autonomia Differenziata tanto voluta dalla Lega e che oggi l’attuale Governo sta cercando di realizzare, nell’assoluto silenzio complice dei media.

Ma il lavoro di Marco Esposito non è stato per nulla infruttuoso, la sua tenacia, quella caparbietà pacata l’ha portato a vedere realizzato il suo obiettivo. In breve tempo sono state raggiunte le cinquantamila firme certificate, necessarie a portare in Parlamento un disegno di legge di riforma costituzionale per discutere dell’Autonomia Differenziata.

Con lui hanno combattuto Massimo Villone, Sindacati, Gruppi sociali  e tante persone che non volevano vedere sparire o meglio quasi dileguarsi nell’Autonomia Regionale, quei servizi fondamentali che devono restare assolutamente nelle mani dello Stato, come Istruzione, Sanità, Tutela del lavoro ed Infrastrutture. Da qui il passo successivo, sarà la necessaria modifica di parti degli articoli 116 e 117 della Costituzione, introdotti con la modifica dell’articolo V fatta nel 2011.

Una volontà questa, che ha visto in questi giorni Marco Esposito impegnato in Senato a discutere sul disegno di legge Calderoli per l’autonomia differenziata, ponendo le due domande fondamentali su cui si basa tutto il suo lavoro: “qual è il livello ottimale per gestire un servizio pubblico? Di chi sono i soldi delle tasse?

Domande queste, figlie del suo precedente lavoro nel il saggio “Fake Sud2020, dove Esposito si chiedeva: “esistono veramente un Sud infido, sprecone e fannullone accusato di ricevere fiumi di sussidi e di rallentare le aree più produttive del Paese o al contrario esiste un Sud che per reazione alimenta un orgoglio inconcludente e vittimistico inventandosi una terra d’impareggiabile ricchezza derubata dopo la feroce invasione piemontese del 1861?“.

Forse no, forse siamo dinanzi all’ennesima Fake News sul Sud, che ha portato il nostro meridione a polverizzarsi nella tanto osannata Autonomia Differenziata, che Marco Esposito prova a combattere insieme a tanti altri illuminati, cercando di salvare con il Sud l’intero sistema Italia.

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