Parma: neonato abbandonato in cortile, identificata madre biologica

Pierluigi Perretta
Neonato abbandonato in cortile

Svolta nelle indagini per la morte del neonato ritrovato lo scorso 9 agosto nel cortile di un’abitazione a Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma. A seguito dei rilievi effettuati dal Ris e dell’esame del Dna sarebbe stata individuata la madre biologica del piccolo ritrovato senza vita. Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di una giovane donna, da poco maggiorenne, probabilmente residente nelle zone limitrofe che, secondo alcune ipotesi, potrebbe aver nascosto la sua gravidanza. A lavorare all’indagine sono i carabinieri di Traversetolo che, dal giorno del ritrovamento del corpo del bambino, hanno compiuto ricerche per individuare i suoi genitori, tramite il patrimonio genetico.

Anche se la dinamica non è ancora stata chiarita, la donna potrebbe aver partorito il piccolo poco prima di partire per le vacanze con la famiglia. Interrogata dai carabinieri, si sarebbe chiusa nel silenzio senza rispondere alle domande. La Procura di Parma, intanto, prosegue nel lavoro di ricostruzioni, ma da parte degli inquirenti il riserbo sul caso è ancora massimo. Sarà l’esame autoptico a stabilire il momento e le cause del decesso del neonato, trovato per caso e già senza vita dal proprietario della villetta. Gli esiti dell’autopsia potrebbero rivelare non solo le modalità del parto e della morte del neonato ma configurare il tipo di reato. Non è ancora stato chiarito il luogo del parto e se la giovane possa aver agito da sola o se sia stata costretta o aiutata da altri. Il 9 agosto il bambino era stato individuato in un sacchetto dal proprietario della casa, che ha avvertito subito i carabinieri; al momento del ritrovamento, non ci sarebbero stati evidenti segni di violenza sul corpicino. Gli inquirenti dovranno stabilire, anche grazie ai risultati dell’autopsia, se il neonato era ancora vivo quando è stato abbandonato o se invece sia stato lasciato sul posto dopo la morte. Da questo dipenderà l’eventuale imputazione della ragazza per occultamento di cadavere o per il ben più grave reato di infanticidio.

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