Naufragio Bayesian: indagati capitano e due uomini equipaggio

Pierluigi Perretta
I soccorsi dopo il naufragio

Sale a tre il numero di indagati nell’ambito dell’inchiesta sul naufragio del veliero britannico Bayesian, la nave affondata lo scorso 19 agosto davanti allo specchio d’acqua di Porticello (Palermo): il disastro ha provocato 7 morti, tra cui il magnate inglese Mike Lynch e la figlia diciottenne Hannah Lynch. Dopo il capitano del lussuoso yacht, il neozelandese James Cutfield, la Procura di Termini Imerese ha iscritto nel registro degli indagati altri due componenti dell’equipaggio, tutti per omicidio colposo plurimo e naufragio colposo. Il primo avviso di garanzia è stato notificato all’ufficiale di macchine Tim Parker Eaton a cui i magistrati contestano di non aver attivato i sistemi di sicurezza deputati a chiudere i portelloni dell’imbarcazione. Una disattenzione che avrebbe fatto allagare la sala macchine durante la tempesta, provocando un black out. Poche ore dopo il pm Raffaele Cammarano, che coordina l’inchiesta, ha iscritto nel registro degli indagati il marinaio di guardia in plancia Matthew Griffith, 22 anni. Secondo i pm, Griffith non avrebbe dato tempestivamente l’allarme della tempesta in corso. Oltre a Lynch e la figlia minore, sono morti nel naufragio anche il noto banchiere Jonathan Bloomer e la moglie Judith, l’avvocato d’affari Chris Morvillo e la moglie Neda e il cuoco di bordo, Recaldo Thomas.

Durante l’interrogatorio di martedì da parte del pm Cammarano, il Comandante, in lacrime, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lo stesso dovrebbe lasciare a breve l’Italia per tornare in Spagna, dove vive con la moglie Cristina. La donna lo ha raggiunto nei giorni scorsi per stargli vicino. Come ha detto, durante la conferenza stampa il procuratore capo Ambrogio Cartosio, i componenti dell’equipaggio possono lasciare tutti l’Italia perché “nulla impedisce loro di potere partire“. Compreso il capitano Cutfield, che porta ancora evidenti segni del naufragio, con una vistosa ferita al ginocchio che lo costringe a camminare con la stampella. Mentre altri componenti dell’equipaggio hanno lasciato ieri pomeriggio l’Hotel Domina Zagarella di Santa Flavia, che li ha ospitati dal giorno del naufragio. Tra loro anche il marinaio Griffith che ha lasciato l’Italia con un volo partito da Palermo per Nizza. Nei giorni scorsi i sei passeggeri superstiti, tra cui la vedova del miliardario Lynch, che ha organizzato la vacanza in barca a vela, ha lasciato l’Italia a bordo di un jet privato.

Intanto, la Procura di Termini Imerese, non ha ancora conferito gli incarichi per eseguire l’autopsia sulle sette vittime del naufragio del veliero Bayesian. I corpi delle vittime sono ancora nelle celle frigorifere del cimitero dei Rotoli di Palermo e dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. Sembra che a tardare il conferimento degli esami autoptici, oltre agli interrogatori degli altri due indagati, sia anche la notifica degli atti ai familiari delle persone offese, cioè le vittime, che vanno prima tradotte. Nel frattempo, proseguono le attività di monitoraggio ambientale da parte della Guardia Costiera nello specchio d’acqua davanti a Porticello dove è affondato lo yacht Bayesian, per scongiurare eventuali fuoriuscite di idrocarburi provenienti dallo scafo. Nella zona sono intervenuti i mezzi navali della Guardia costiera mediante prelievi di campioni effettuati sulla colonna d’acqua in prossimità del relitto dai sommozzatori dei Nuclei Subacquei Guardia Costiera di Napoli e Messina, con l’ausilio di un veicolo subacqueo a controllo remoto Remotely operated vehicle (Rov) e l’impiego di specifiche sonde parametriche per l’analisi ed il monitoraggio qualitativo delle acque, in collaborazione con il personale dell’Arpa Sicilia. Al momento non si registrano perdite dai serbatoi e non risultano tracce di inquinamento. Un’imbarcazione antinquinamento opera a scopo precauzionale nella zona del naufragio del Bayesian. Il mezzo, dotato di panne galleggiati e messo a disposizione dalla proprietà del veliero su richiesta della Guardia Costiera, è in grado di intervenire immediatamente in caso si rilevasse la presenza di idrocarburi. La nave si va ad aggiungere alle imbarcazioni e ai sub della Guardia Costiera che stanno coordinando le operazioni di monitoraggio ambientale in tutta l’area del naufragio.

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