Di seguito le dichiarazioni del tecnico azzurro:
Su Lukaku?
“Io sto aspettando l’annuncio ufficiale, prima di parlare di un giocatore, come successo in passato, aspetto l’annuncio ufficiale”.
Quanto è stata importante la vittoria col Bologna per il morale e gli allenamenti? “Sicuramente la partecipazione c’era già prima, non poteva essere altrimenti, deve essere sempre massimale. Poi un buon risultato o un non risultato positivo, la pretesa è d’obbligo. Hanno dato tutto anche dopo il Verona, lo stesso col Bologna, ma sappiamo quanto un risultato può cambiare gli umori, in generale. Può cambiare anche l’approccio, puoi essere più contento, non rilassato, ma puoi avere più entusiasmo, da parte di tutti. Ma il gruppo di lavoro non è mai mancato in settimana, in qualsiasi cosa, per questo lo dico con orgoglio: sono soddisfatto del gruppo, molto, mi danno tutto”.
È finalmente il Napoli di Conte?
“È il mio Napoli dal primo giorno, da quando ho firmato, nel bene e nel male tecnicamente l’ho sentito subito mio. Non ci sono dubbi. Sto imparando un po’ a conoscere l’ambiente, dobbiamo trovare il giusto equilibrio in tutte le cose. Napoli, l’ambiente, il tifoso, non deve lasciarsi trasportare dal momento positivo o negativo, essendo ottimista o negativo, ma deve capire che è iniziato un lavoro su una base che col club ho reputato importante per ricostruire. Abbiamo fatto valutazioni e pian piano stiamo aggiungendo elementi, da questo punto di vista ci deve essere positività. Un mese e mezzo di duro lavoro, stiamo ponendo delle basi, non facciamoci prendere dal risultato positivo o negativo, fa parte di un percorso. Ci saranno partite che vinceremo, anche bene come col Bologna, e dei passi falsi. Ma non facciamoci condizionare, è iniziata una ricostruzione, c’è un progetto da seguire per creare basi che possano durare nel tempo e creare un’antagonista alle solite note. Questo deve rassicurare, al di là di una vittoria o una sconfitta, per dare entusiasmo ed appartenenza, proviamo a darla anche ai calciatori. Se i calciatori capiscono e appartengono daranno qualcosa in più, per me”.
Si è visto un atteggiamento diverso “Quando c’è una ricostruzione, la prima cosa che dissi è che avevamo subito 48 gol, così non vai da nessuna parte. Si riparte dalle fondamenta, alcune situazioni, come solidità, erano state perse, anche per i tanti cambi di allenatori, qualcosa si può perdere, ognuno porta le sue idee. I calciatori lo sanno che essere solidi, composti, è il presupposto per vincere. Noi lavoriamo sotto tutti gli aspetti, la ferocia nella sofferenza è quello che si era perso. Nella difficoltà non erano abituati a soffrire, stiamo cercando di proporre situazioni in cui c’è da soffrire, compattarsi, aiutare, ritrovare quello spirito di squadra che è fondamentale”.
Sul Parma
“I miei sanno già cosa penso, già da ieri ho fatto drizzare le antenne. E’ una squadra in salute, 4 punti con Fiorentina e Milan non li fai per fortuna, anche nell’ultima amichevole aveva battuto 4-1 l’Atalanta. Ha in organico giocatori forti, hanno energia, sono giovani, se gli lasci campo ti fanno male, ha fatto male a tutte finora, può farlo anche a noi. Dovremo avere l’intelligenza di attaccare in maniera giusto, loro ci inviteranno anche ad attaccare, a prendere possesso della metà campo e lì sono terribili perché si compattano e ripartono come razzi. Sarà difficile, la stiamo preparando, ogni gara dobbiamo conoscere che tipo di musica suonare, ma sarà difficile, penso più difficile che col Bologna. Ogni gara serviranno tutti, ogni vittoria bisognerà festeggiarla, questo spirito dobbiamo ritrovarlo, non è nulla scontato! Serve un’energia positiva con l’ambiente”
Ci racconta la sua visita privata al murale di Maradona.
“Non so come sia uscita, l’ho fatta alle 23.30 con mia moglie, mia figlia e mio fratello. Qualcuno ci ha scoperti, ma è stata molto bella, si respira un’aria particolare, è un posto di culto, ci tenevo, contento di averlo fatto. Pensavo che nessuno mi avesse visto, al massimo qualcuno, sono cose che uno vuole fare in silenzio, ma sono molto contento di averlo fatto, senza scorte particolari. E’ un’energia lì incredibile, pazzesca”.
Su Kvaratskhelia
“È un bravo ragazzo, professionale, ha voglia di migliorarsi, questo per me è alla base di un’ulteriore crescita. Ha solo 23 anni, una vita davanti per diventare un giocatore veramente importante. Ha margini notevoli, io sto cercando tatticamente di dargli più imprevedibilità possibile perché se lo metti solo in una zona anche l’avversario legge la situazione, ti raddoppia, ti triplica, può diventare prevedibile, ma stiamo lavorando anche con Politano e Neres Ngonge, con quelli talentuosi e forti nell’uno contro uno, di dargli imprevedibilità dentro al campo. Kvicha ha la testa sulle spalle, ha l’opportunità come gli altri di crescere anche proprio come personalità e mentalità. S’è messo a disposizione, può crescere ancora e già oggi è molto forte, sapete che considerazione ho di lui, ma ciò che mi piace è che è un talento che si mette a disposizione della squadra, quello che io cerco, poi la squadra lo esalterà”.
Su Di Lorenzo
“Io ho insistito tanto per Giovanni, come per altri. Non lo conoscevo, ma sapevo di grandi qualità umane, del capitano, sapevo dell’amore per la squadra, ho insistito molto, alla fine sono contento. A tutti ho fatto capire l’importanza di Giovanni, ma anche calcisticamente perché è intelligente, ha i tempi giusti d’attacco, quando venire dentro, quando fare l’uno due, per me è molto forte e siccome mi hanno chiesto di ricostruire una squadra forte, non poteva prescindere da uno forte come lui. Io del gruppo storico su cui punta, di qualsiasi giocatore mi chiedete ne posso parlare solo bene. Di Frank, Lobo, Amir, lo stesso Mazzocchi che dà il 110% in campo. Se non nomino qualcuno faccio un torto, ora dobbiamo essere bravi ad inserire i pezzi giusti, anche se manca un giorno, sappiamo che non si potrà fare tutto, ma il minimo dobbiamo farlo e aggiungere pezzi su basi solide”.
La vittoria col Bologna è la scintilla di cui parlava? Conterà la continuità?
“Fondamentale dare continuità al Bologna, contro un Parma che oggi è una delle più in forma, la sorpresa anche di questo inizio. Abbiamo un doppio compito: dare continuità affrontando una grande difficoltà, perciò stiamo lavorando tanto. Ieri ho già alzato le antenne, se capiamo che partita affrontiamo avremo più possibilità. Non posso risultare il risultato finale, ma posso controllare le situazioni che portano ad affrontarla in maniera giusta”.
Su Simeone
“Giovanni fa parte del gruppo storico, si spende e spande per il Napoli in ogni situazione. La generosità non gli fa difetto, so l’importanza del gol, per me lui ma anche Jack li considero due giocatori importanti, devono stare nella nostra rosa. Jack può giocare anche nella posizione di Kvara, ma con caratteristiche diverse non potendo andare esterno uno contro uno, ma può andare dentro al campo ed essere alternativo alla punta. il gol è importante, anche per me, ma ciò che conta è il lavoro per la squadra. Giovanni dà tutto, posso solo parlarne bene”.
Cancellati i fantasmi di Verona?
“Noi lavoriamo ogni giorno per cercare di non tornare indietro, col Parma dobbiamo prepararci ad una gara accorto, soprattutto in fase di possesso perché sono bravi a invitarci ad attaccare per ripartirci con giocatori di valore. Dovremo fare grande attenzione per evitare che si torni al passato. Detto questo, un risultato negativo non significa che si torna indietro, a Verona ci sono state due partite, al di là del risultato mi sono arrabbiato per il 3-0 e l’atteggiamento impaurito, quello mi ha spaventato. Mi auguro di non vederlo più, lavoriamo sulle certezze che danno sicurezze individuali e collettive”.
S’è sentito con ADL, è soddisfatto di come vanno le cose?
“Non c’è bisogno in questo momento di sentirmi col presidente o con altri, è tutto sul tavolo da tempo, aspettiamo solo che finisca il mercato. Mi concentro sul campo e sui calciatori”.
E’ arrivata l’ufficialità di Lukaku. Lo aggiungerà col Parma? Come cambia il suo Napoli con lui?
“Mi auguro di averlo a disposizione oggi e domani, anche dopo domani perché al mattino ci alleniamo per farlo entrare in sintonia col resto della squadra. Verrà con noi senza cose particolari. Di Romelu cosa posso dire, è un centravanti atipico, quando l’ho avuto… di solito quelli grossi solitamente sono anche lenti o li utilizzi in area come boa ma non hanno grande gamba per sfruttare il campo. Romelu l’ho sempre definito un giocatore di football americano: sono 1.90 ma velocissimi. Lui è un giocatore potente, noi abbiamo bisogno sia di uno che tenga botta, ci faccia salire, trovi combinazioni, al tempo stesso avere un calciatori che attacchi gli spazi e faccia male. Perciò lo considero un po’ unico, detto questo è un ragazzo perbene, ci metto le mani nel fuoco io per lui, e sa la responsabilità che ha nei miei confronti che del Napoli e dei tifosi. Ma è un bravo ragazzo. Non dimentichiamo però Giovanni e Jack che ha anche due ruoli”.