Lecce, 23enne trovato morto in casa: inchiesta per istigazione al suicidio

Pierluigi Perretta
Indagine per istigazione al suicidio a Lecce

Dopo la scoperta del cadavere di un 23enne di origini rumene, il 23 agosto scorso, in un’abitazione di Parabita (Lecce), la Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio. La pm Maria Grazia Anastasia ha disposto l’autopsia per accertare le cause del decesso e ha affidato l’incarico al medico legale Roberto Vaglio. Il fascicolo è stato aperto contro ignoti. L’ispezione cadaverica, eseguita subito dopo la scoperta dalla morte, ha escluso segni di violenza.

Dopo la scoperta del cadavere del giovane, ospite da qualche tempo di un parente, la Procura ha deciso di aprire un’inchiesta per istigazione al suicidio. Il corpo senza vita del ragazzo è stato trovato in casa intorno alle 6 del mattino. Il giovane era ospite di un parente, ma era domiciliato a Sannicola. Sull’accaduto hanno subito iniziato a indagare i carabinieri della stazione cittadina. Gli inquirenti, che su quanto trovato mantengono il massimo riserbo, non stanno accantonando alcuna pista, almeno per il momento. Se sono stati esclusi segni di violenza operata da terzi, chi indaga ritiene possibile che il 23enne sia deceduto a causa degli stupefacenti o che sia stato spinto al suicidio. La sera stessa della scoperta il paese avrebbe dovuto ospitare la “Notte della Vicinanza”, un evento musicale locale. Per rispetto del lutto, l’amministrazione comunale ha deciso di sospendere tutti gli eventi previsti per la serata. Per capire cosa sia accaduto nella notte tra il 22 e il 23 agosto si attende lo svolgimento dell’autopsia, fondamentale per stabilire le cause del decesso. Da qui si potrà partire per ridefinire la dinamica dei fatti e per accertare eventuali responsabilità della tragedia.

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