Con la morte di Sven Goran Eriksson, l’allenatore che ha fatto vincere alla Lazio 7 trofei, tra cui lo scudetto del 2000, torna alla ribalta il ‘big killer’ dell’oncologia, che annovera tra le sue vittime illustri le attrici Anna Magnani e Mariangela Melato, il tenore Luciano Pavarotti e Gianluca Vialli, oltre a Giacinto Facchetti (storico numero 3 dell’Inter) e Giuseppe Meazza per restare nel mondo del calcio. Ogni anno solo in Italia se ne contano 14mila casi. L’allenatore svedese è soltanto l’ultima vittima illustre del tumore al pancreas. Prima di lui era toccato a Gianluca Vialli, morto a 58 anni, dopo 5 anni dalla diagnosi arrivata nel 2017. Da allora, il campione aveva più volte parlato del male che lo affliggeva non nascondendo fragilità e paure e lavorando fino a quel 14 dicembre 2022 quando, con una nota della Federazione italiana gioco calcio, il capo delegazione della Nazionale italiana annunciava di dover sospendere la sua attività professionale per curarsi al meglio. Due settimane dopo, il 5 gennaio 2023, il decesso. Anche Dino Buzzati, giornalista e scrittore – il suo libro più amato e conosciuto ‘Il deserto dei Tartari’ è un emblema della letteratura del Novecento – da adolescente perse il padre per questa stessa malattia.
L’elenco dei nomi illustri che hanno perso la loro battaglia contro la neoplasia è lungo anche all’estero: il cantante inglese soprannominato ‘Il Duca bianco’ e il creatore di Apple sono tra le stars internazionali che si sono dovute arrendere a questo terribile tumore, considerato uno dei ‘big killer’ dell’oncologia. Diciotto mesi di agonia per David Bowie, 8 anni per Steve Jobs. Al fondatore di Apple, il tumore al pancreas era stato diagnosticato nell’ottobre 2003 e con la malattia è vissuto per ben otto anni, fino al 5 ottobre 2011. Di tumore del pancreas sono morti, tra gli altri, anche il calciatore argentino Omar Sivori e la prima astronauta americana, Sally Ride.