La comunità di Napoli e Giugliano è stata scossa da una tragedia che ha portato alla morte della piccola Michelle Volpe, una bambina di soli 8 anni. La mattina del 26 agosto, alle prime luci dell’alba, un incidente stradale su via Domitiana ha spezzato la giovane vita di Michelle, lasciando un vuoto incolmabile nelle vite dei suoi cari.
L’incidente ha coinvolto una Smart Fortwo, una city car notoriamente progettata per ospitare solo due passeggeri. Tuttavia, in quel tragico momento, all’interno del veicolo si trovavano quattro persone: Michelle, la madre di 37 anni, la sorella sedicenne e il patrigno, Francesco D’Alterio, di 47 anni, che era al volante. La bambina si trovava seduta in braccio alla madre, mentre la sorella maggiore era costretta nell’angusto bagagliaio del veicolo. Intorno alle 5 del mattino, la Smart si è ribaltata, probabilmente a causa di una manovra brusca o dell’eccessiva velocità. Le prime ricostruzioni suggeriscono che il sovraccarico del veicolo potrebbe aver giocato un ruolo determinante nel capovolgimento dell’auto.
L’indagine svolta ha portato alla luce una serie di gravi irregolarità. Il veicolo non era coperto da assicurazione, e Francesco D’Alterio non aveva la patente. Inoltre, l’uomo era recentemente tornato in libertà dopo aver scontato un periodo agli arresti domiciliari, ma sembra che la sua reintegrazione nella società sia avvenuta senza il rispetto delle norme di sicurezza stradale. La Procura di Napoli ha avviato un’inchiesta approfondita, mentre l’auto è stata sequestrata per ulteriori accertamenti. La salma della piccola Michelle sarà sottoposta ad autopsia per chiarire ogni aspetto della tragedia.
A seguito degli eventi, Francesco D’Alterio è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale. Le autorità stanno cercando di determinare con precisione le dinamiche dell’incidente e le responsabilità individuali.