Dieci opinioni

Enrico Russo

Con l’esordio negativo del nuovo Napoli targato Antonio Conte ritornano anche le nostre Dieci Opinioni sulla partita del Bentegodi.

  1. VERONA. Come nell’anno dello scudetto e del debutto di Maradona, il Napoli comincia il proprio cammino nel capoluogo veneto. Partita tosta, con gli scaligeri che non si risparmiano in termini di agonismo (marchio di fabbrica di mister Zanetti) e che non disdegnano il pressing sui portatori di palla partenopei. L’Hellas ci crede e porta a casa la vittoria conquistando i primi 3 punti del suo campionato.
  2. ATTACCANTE CERCASI. Per quasi tutta la partita, il Napoli è stato sterile in attacco ma siamo sicuri che l’acquisto di Lukaku risolverebbe tutto? C’è anche da sottolineare che sia Simeone prima che Raspadori dopo hanno ricevuto pochi palloni giocabili e quei pochi passati tra i loro piedi erano o imprecisi o ricevuti in zone poco congeniali per creare pericoli dalle parti di Montipò.
  3. LA VIGILIA. Non proprio una vigilia serena con Conte che (in conferenza stampa) ci mette la faccia elencando i problemi attuali del Napoli: dal mercato bloccato ad una rosa non all’altezza. Dopo la sconfitta di Verona, sarà senza dubbio l’anno zero, dove si dovrà ripartire dalle basi (in particolare dall’assetto difensivo, il vero cruccio del tecnico e il reparto più debole, considerando la partita di oggi pomeriggio) e al netto dei prossimi movimenti di mercato, il Napoli attuale è (purtroppo) questo.
  4. VECCHI FANTASMI. Comincia la seconda ripresa e il Napoli sembra rivivere i fantasmi della passata stagione: errato posizionamento e alla prima occasione utile, il Verona passa in vantaggio. Come se non bastasse, gli azzurri sembrano nervosi e il Verona ne approfitta per siglare la seconda rete facendo impazzire di gioia i propri tifosi. La terza rete serve solamente ad aprire (già) una piccola crisi.
  5. LA DIFESA. Nuova stagione ma vecchi interpreti: tra affaticamenti, ritardi di condizione e mancati acquisti, Conte schiera Juan Jesus dal primo minuto (con Rrahmani e Di Lorenzo) sulla sinistra. Il brasiliano risponde “presente” e gioca una partita ordinata (Kastanos è un avversario scomodo) anche se non è esente da colpe sul goal di Livraimento. Da bocciare, invece, la diagonale del terzetto sulla seconda e terza rete degli scaligeri.
  6. IL GIOCO. Non è più il gioco spumeggiante del 4-3-3 ma nel nuovo modulo, gli azzurri sembrano (a tratti) già aver trovato la quadra rispettando posizioni e seguendo le indicazioni del proprio allenatore: possesso palla e continui movimenti per cercare l’uomo libero. A differenza della stagione precedente, i ragazzi di Conte ci provano anche con i tiri da fuori. Nonostante la sconfitta, buona anche la prestazione di Lobotka nella mediana a due; in partita sin da subito in partita Anguissa, vicino al goal in più di un’occasione.
  7. IL PRIMO RECORD. Nonostante la sconfitta, il Napoli ha già stabilito un primo record: era dal ritorno in Serie A con Reja che gli azzurri non segnavano nella prima giornata di campionato. E a pensare che il Napoli ha un attaccante da 10 milioni all’anno non convocato da Conte!
  8. IL RISULTATO. Giusto? Forse si, poiché gli scaligeri hanno concretizzato le poche occasioni avute mentre il Napoli ha dimostrato passività in fase offensiva e tralasciando Anguissa, il giocatore più pericoloso è stato Cheddira (entrato al posto del Cholito)
  9. LA PRIMA DI CAMPIONATO. Rispetto ai 90 minuti contro il Modena, la squadra sembrava aver fatto (piccoli) passi in avanti, almeno fino alla rete subita a freddo all’inizio del secondo tempo. Da quel punto in poi il nulla e sia il secondo che il terzo goal hanno confermato i problemi elencati da Conte in conferenza stampa.
  10. STAGIONE 24/25. Siamo solo alla prima giornata, non bisogna guardare la classifica ed è ancora calcio di agosto, ma viste le premesse (e quanto ammirato al Bentegodi), si prospetta un’altra stagione difficile.
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