Napoli, Conte: “Il mercato è bloccato. Lukaku…”

Domenico Ariola

Alla vigilia di Verona-Napoli, gara che vedrà l’esordio di Antonio Conte sulla panchina azzurra, è intervenuto ai microfoni l’allenatore ex Inter e Juve. Il tecnico salentino ha parlato di ricostruzione, nuovi ruoli e… mercato. Ecco le sue parole.

Come arriva all’inizio del campionato?
“Stiamo lavorando da più di un mese con i ragazzi e ciò che abbiamo fatto mi soddisfa. Hanno voglia di lavorare e di crescere singolarmente, questo mi aiuta e dà entusiasmo. Poi sapete benissimo che è il mercato è in una situazione molto complicata, dispiace perché è tutto bloccato. Non posso dire altro”.

A che punto è la ricostruzione?
“All’inizio. Sono qui solo da un mese, quindi parlare ad oggi di obiettivi è difficile. Dico solo che sarà un’annata in cui dovremo prepararci a soffrire insieme e restare compatti. Dobbiamo essere uniti nelle difficoltà per ottenere il massimo, ma faccio fatica a dire quale può essere il massimo. Cerchiamo di lavorare e uscire dal campo con la maglia sudata. Io per primo dovrò dare più del massimo”.

Il mantra che dovrà seguire la squadra
“Dovrà essere quello di dare il 200% e andare oltre i nostri limiti. Questo è un momento critico per il Napoli, il presidente ha parlato di ricostruzione e io gli do ragione: serve una ricostruzione totale dalle fondamenta. Se si mettono sul mercato 12 giocatori significa che c’è una ricostruzione in atto e quindi ci vogliono pazienza e umiltà. C’è bisogno che tutti i singoli elementi, dall’allenatore in primis ai calciatori, al club, tutti quanti, diano più rispetto agli anni passati. Dobbiamo stringerci attorno, le difficoltà devono renderci più forti”.

Su Osimhen-Lukaku
“Non parli di giocatori non del Napoli. Quella di Osimhen è una situazione che ho trovato e quindi sarà affrontata dal club e dal calciatore”.

Dove ha insistito principalmente sugli allenamenti?
“Noi stiamo lavorando per migliorare i calciatori, passa da qui il successo della squadra. Gli allenamenti che faccio per me sono normali, poi chi non è abituato fa fatica all’inizio. Il calciatore si deve abituare a portare questa intensità perché l’alta intensità in allenamento si riflette poi durante la partita”.

Su Buongiorno e il ruolo di Di Lorenzo
“Buongiorno ha avuto una distorsione giovedì e faremo valutazioni e prenderemo decisioni. Di Lorenzo è un giocatore talmente intelligente che mi permette di utilizzarlo in tutte le posizioni, può fare sia da braccetto che da esterno”.

Come può soddisfarti il mercato?
“Io so che dobbiamo viaggiare su determinati parametri: costo, ingaggio e cercare di convincere i calciatori a venire qui senza coppe. Stiamo cercando di trovare delle soluzioni per tamponare, non possiamo pensare di fare tutto in una sola sessione di mercato. Sono troppe le cose da fare. Le uscite sono solo prestiti, quindi non entrano soldi. C’è la situazione bloccata che voi tutti sapete che doveva portare degli introiti. Io vi sto esortando a capire la situazione: non mi è passato l’entusiasmo, ma sono più incazzato di prima. Trasmetterò questa rabbia ai calciatori per dare il massimo”.

Quali sono le similitudini con la Juve dopo i due settimi posti?
“A Napoli pensavo di trovare una situazione migliore, mi aspettavo delle sorprese positive ma ho avuto difficoltà a trovarne. Pensavo non si dovesse buttare tutto dopo lo scorso anno, invece ti trovi in una situazione in cui ci sono 9-10 cessioni. Nelle altre squadre ci sono situazioni consolidate e aggiungono pezzi sul mercato. Non dico che siamo all’anno zero, ma all’anno molto vicino allo zero, ma non mi spaventa: meglio essere chiari e sapere quali sono i problemi che dobbiamo affrontare. I tifosi devono essere consapevoli della situazione e a loro chiedo una grande unità. Non so quanto ci vorrà a riportare il Napoli competitivo, 6 mesi o 3 anni, ma dobbiamo essere pronti e non fasciarci la testa. Dovremo essere cazzuti. Nessuna similitudine con la Juve, perché c’è il tranello dello scudetto che confonde e getta fumo negli occhi visto che è stato due anni fa, ma la situazione non è così. Vorrei ci fosse la similitudine nella voglia che trovai lì da parte di tutti di tirare la testa fuori”.

Simeone e Raspadori insieme è un’ipotesi?
“Vi chiedo umilmente di non andare su discorsi tattici. Se pensate c’entrino queste cose ora vuol dire che non avete capito niente. Fateci lavorare perché stiamo provando determinate cose: se alcune funzionano meglio ed altre meno ci proveremo col lavoro. Per me è prematuro. Se volete parlare di calcio ci vediamo e lo facciamo. A me fa anche piacere, lo feci anche con la nazionale con tutti i giornalisti, ma non è il momento adatto ora. Per ora è l’ultimo dei problemi”.

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