L’anticipo della 28esima giornata di Serie A non sorride al Napoli. La sfida col Torino al Maradona non porta i frutti sperati: i granata fermano gli azzurri sul risultato di 1-1. Ad un indemoniato Kvaratskhelia risponde Sanabria. Analizziamo quanto accaduto nella piovosa serata di ieri.
- Kvara Super Sayan. Il giorno in cui ci lascia il padre di Dragon Ball, Akira Toriyama, Khvicha Kvaratskhelia è un predestinato come Goku: nessuno riesce a fermarlo. Per omaggiare come si deve il celebre fumettista potremmo dire che ha un’aura potentissima. Il suo gol è meraviglioso, con l’aiuto del perfetto assist di Mario Rui. Soltanto un galvanizzato Milinkovic-Savic impedisce al numero 77 di mettere più volte la sua firma sul match.
- La fascia sinistra. Il Napoli ha tantissime difficoltà, dalla difesa al centrocampo, e anche in attacco visti gli errori sotto porta. Non si può dire lo stesso della fascia sinistra: lì ci sono Kvaratskhelia e Mario Rui, una garanzia per il Napoli. Olivera viene spesso preferito al portoghese perché il suo fisico permetterebbe di ottenere maggiore copertura e di vincere i contrasti. Il condizionale è d’obbligo, visto che non sempre l’ex Getafe riesce nel suo ruolo. Resta un mistero il perché venga spesso preferito a Mario Rui, la cui presenza si rivela decisiva.
- Il capitano. Criticare Giovanni Di Lorenzo è come sparare sulla croce rossa ma, evitando offese inopportune, bisogna esporre i fatti. La sua partita col Torino è la triste fotografia di una stagione molto al di sotto delle sue capacità. E’ lui che, inspiegabilmente, regala il calcio d’angolo che permette l’incredibile gol in rovesciata di Sanabria. Troppo appagato dallo scudetto?
- Il gol del pareggio. La salvezza del Torino si chiama Toni Sanabria. Il paraguaiano si inventa un gol pazzesco in rovesciata, troppo vicino per favorire l’intervento di Meret. 61 minuti per trovare il gol, 4 per riequilibrare tutto.
- Osimhen. Tornato dalla Coppa d’Africa, il bomber azzurro fa ben cinque gol in tre partite. Contro la Juve sembra perdere un po’ di incisività. Gli si perdona il rigore sbagliato perché senza di lui il Napoli quasi dimentica come si segna. Tra l’altro, è stato proprio il numero 9 ad aver conquistato il tiro dal dischetto. Col Torino, invece, non è per nulla determinante e sia nel primo che nel secondo tempo divora il gol di testa.
- A.A.A. Cercasi Piotr Zielinski. Nel momento in cui il Napoli ha più bisogno del suo numero 20, lui sparisce. Mancano i tempi in cui, quando la porta sembrava stregata, ci pensava lui con i suoi gol dal limite. Se testa e piedi non sono a Napoli, meglio far giocare Hamed Traorè, certamente più motivato.
- …E Zambo Anguissa. Anche il camerunense si aggiunge alla folta lista di azzurri che nel post scudetto sembrano aver perso colpi. Troppo facile togliergli il pallone, in attacco rallenta la manovra, soprattutto nel finale, quando il tempo scorre e c’è bisogno di crossare in mezzo.
- Salvate il soldato Stanislav. Il numero 68 viene lasciato completamente solo a fermare le avanzate granata e a far partire le offensive della squadra azzurra. Soltanto con l’ingresso di Traorè può respirare un po’, perché c’è finalmente qualcuno che fa qualcosa. L’ex Sassuolo salta subito un uomo, poi non fa nulla di straordinario. Però almeno non sbaglia.
- 1° agosto pioveva… Nonostante le difficoltà che stanno vivendo gli azzurri in questa stagione, i tifosi partenopei sostengono il Napoli senza sosta. Le due curve poi, uniscono le loro voci nel bellissimo coro scritto qualche anno fa dal musicista di strada Cristian Vollaro, scomparso la settimana scorsa. Una poesia d’amore.
- La gestione di Orsato. A riposo dopo il discusso arbitraggio in Milan-Atalanta, il fischietto di Schio non convince neanche contro il Torino. Dimentica più volte il cartellino giallo ignorando troppo l’irruenza dei calciatori in maglia granata. Zapata al 68’ sbraccia su Lobotka e viene solo segnalato il fallo. Era già ammonito. Buongiorno fa una buona partita contro Osimhen, ma forse è stato graziato un po’ troppo. All’86’ dà una gomitata in area al nigeriano scatenando le ire degli azzurri. L’esperto di Dazn, Luca Marelli, afferma che il rigore non c’era. C’è da dire, a onor del vero, che Orsato ha sorvolato sulle proteste di Mario Rui che lo ha apostrofato come “fenomeno”in modo irrisorio.