Il Napoli tocca il fondo. Cinquantamila spettatori nonostante il periodo difficile non bastano agli azzurri per scacciare via i fantasmi e risollevare le sorti di una stagione che sembra ormai segnata. Il Monza torna in Lombardia con un punto d’oro e il rimpianto del rigore sbagliato da Pessina. Analizziamo il momento azzurro con le nostre Dieci Opinioni.
- Feste di Natale rovinate. La sconfitta in Coppa Italia con il Frosinone ha definitivamente spento il Napoli. Gli azzurri, seppur con qualche difficoltà, hanno provato a costruire qualcosa con Mazzarri. Il poker dei gialloblù ha segnato la fine di un Napoli che solo 6 mesi fa aveva incantato l’Europa intera. La sconfitta con la Roma ha rovinato il Natale dei tifosi, quella di ieri ha rovinato il Capodanno.
- L’attacco azzurro. Kvara si innervosisce e non capitalizza, Raspadori tocca appena il pallone, Osimhen e Politano sono squalificati, Simeone entra nel recupero. Ecco gli ingredienti perfetti per un pareggio con il Monza. E no: l’assenza del nigeriano non è una scusa, Raspadori può e deve fare di più. Zerbin si impegna, poi divora un gol fatto e si aggiunge alla danza degli errori sotto porta di Kvaratskhelia e di Anguissa.
- Tre partite senza gol. Non basta la difesa, anche l’attacco azzurro ci mette del suo. Il Napoli non segna da 3 partite. Non succedeva dall’8 marzo 2009, quando sulla panchina azzurra sedeva Roberto Donadoni.
- Il rigore. Il Napoli ha rischiato di perdere anche contro il Monza. Ad evitare ciò, il rigore parato da Meret. Più che rigore parato, però, bisognerebbe parlare di rigore sbagliato da Pessina. Quello dell’ex Atalanta è piuttosto un passaggio al portiere friulano.
- Zielinski. Molti quotidiani, a ragione, lo massacrano: pioggia di 4 per il centrocampista polacco. Certamente non è stata una delle sue migliori prestazioni, però per un calciatore non è facile giocare sereno con un contratto in scadenza e certe dichiarazioni.
- Salvate il soldato Simeone. Il Cholito sembra ormai ai margini del progetto. Secondo quanto rivelato da Sky Uk, avrebbe chiesto la cessione. Come dare torto all’argentino? In 18 giornate di Serie A, ha giocato appena 13 volte di cui solo 2 da titolare. Ha segnato solo un gol in Serie A e per 6 volte è subentrato per meno di 10 minuti. Per lui, giustamente, c’è la fila: West Ham, Newcastle, Borussia Dortmund, Eintracht Francoforte, Siviglia, Villareal e Betis.
- La peggior squadra campione d’Italia. Se lo scorso anno il Napoli di Spalletti distruggeva tutti i record possibili, anche il Napoli di oggi lo fa, ma in negativo. La squadra senza identità (Né di Garcia, né di Mazzarri) non è neanche tra le prime 6. Dalla stagione 2004/2005 non è mai successo che dopo 18 turni i campioni d’Italia uscenti fossero fuori dalle prime quattro. Dal 1994, l’unica squadra campione fuori dalle prime sei dopo 18 giornate fu il Milan nella stagione 1996/97. Il rossoneri, decimi, finirono undicesimi alla fine del campionato.
- Mazzarri capro espiatorio? Molti criticano le scelte tecniche e i cambi di Walter Mazzarri. Concordiamo tutti sul fatto che Simeone poteva entrare prima. Resta comunque assurdo criticare il tecnico di San Vincenzo: non ha fatto lui la preparazione atletica questa estate. Poco può farci un allenatore di medio-bassa classifica. Da traghettatore, poteva ridare la grinta dei tempi d’oro del Pocho e di Cavani, niente di più. Non ha funzionato, amen. Cerchiamo, però, di essere giusti: la colpa non è sua.
- Le scuse di ADL. “Voglio chiarire che tutto quello che è successo fino ad adesso è tutta mia responsabilità, non è colpa dei giocatori, né dell’allenatore. Voglio chiedere scusa ai napoletani e a tutti i tifosi se siamo dove siamo in classifica”. Così Aurelio De Laurentiis ha chiesto scusa in conferenza stampa. I tifosi avranno sicuramente apprezzato le scuse, ma avrebbero apprezzato di più delle scelte differenti sin da questa estate. Gennaio deve assolutamente essere il mese della rinascita azzurra. Senza se e senza ma.
- “Il sogno di ogni figlio di Napoli”. Per fortuna, nella bruttissima serata azzurra, una nota positiva c’è: la gioia di Nikita Contini. Napoletano con mamma ucraina, Nikita è cresciuto nel vivaio azzurro. Dopo anni di tanto lavoro e prestiti, il portiere degli azzurri ha fatto esplodere la sua felicità sui social per l’ingresso in campo al 74’ di Napoli-Monza.