Napoli-Cremonese, Spalletti: “Dobbiamo vincere tredici partite. Non abbiamo rimorsi”

Domenico Ariola

Il Napoli si appresta ad ospitare la Cremonese al Maradona. Spalletti ha ammesso di non aver dimenticato l’eliminazione dalla Coppa Italia. Ecco le sue dichiarazioni.

La Champions
“Pensiero alla Champions? Ho troppi motivi per pensare alla partita di domani senza andare a disperdere attenzioni altrove”.

Sulla partita
“Non abbiamo ancora dimenticato che la Cremonese ci ha eliminato dalla Coppa Italia. Abbiamo potuto constatare tutte le qualità che ha questa squadra. Sappiamo quanto la Cremonese sia forte. Se andiamo a vedere il calendario, abbiamo vinto con largo punteggio all’andata ma non è stata una partita facile. Complicato dare il colpo del KO a questa squadra. Hanno continue reazioni, sanno difendersi, sanno ripartire, sanno cercare il gioco lungo. Sappiamo che è una partita fondamentale per noi. Perché come abbiamo detto anche precedentemente, quando ci si chiama Napoli o ci sono scontri diretti o partite assolutamente da vincere. Si cresce sempre in base anche ai risultati che portiamo a casa e cresce anche l’autostima e la consapevolezza”.

Il sostegno del pubblico
“Il pubblico mi aiuta a dare qualcosa di più alla squadra e questo è un vantaggio per noi. C’è più entusiasmo nello spogliatoio, siamo contenti se il pubblico sta bene. Quando succede questo sono pieno di gioia e sentire che si sta organizzando qualcosa per questa partita sono felice. E dispiace non poterli avere a Sassuolo per colpa nostra. Abbiamo bisogno del sostegno del pubblico in questa partita, senza fare nessuna previsione. In Coppa Italia ci siamo rimasti male. Per certi versi ci serviva per far vedere quanto sono forti Gaetano, Zerbin, Zedadka, anche se a quest’ultimo non ho potuto dare spazio. Il primo diventerà uno dei più forti centrocampisti in circolazione”.

Prosegue
“Ci serviva proseguire in Coppa, per completare lavoro, fare nuove esperienze, considerando che abbiamo una rosa dove se stanno tutti bene ci si può permettere di giocare una partita in più. Per cui domani bisogna mettere anche questo sul contro da presentare alla Cremonese, perché ci sono girate le scatole. L’attegiamento del Napoli è stato sempre giusto, in ogni partita. Man mano che ti mancano i minuti aumenta la cattiveria, la determinazione e la voglia di fare risultato ma mi aspetto che la squadra parta forte subito. Si mangia con il presente, quindi dobbiamo porre l’attenzione su domani, sulla Cremonese”.

Il futuro
“In questo momento il mio contratto è solo un minimo dettaglio all’interno di una possibilità più grande. Se vogliamo crearci dei problemi possiamo fare questi discorsi qui”.

Il miglior Spalletti di sempre?
“Per far bene il mio lavoro bisogna giudicare i calciatori e non farlo per se stessi. Quando sono a casa o in ufficio cerco di capire se ho fatto le scelte giuste, in partita o in allenamento. Si fa in confidenza tra me e il figlio di mia mamma. Tutto passa dalla qualità dei calciatori, dal loro buon senso, dalla loro intelligenza”.

Gruppo unito
“Attualmente la squadra ha dato poche possibilità di aggrapparsi a qualcosa. Riuscire a creare un clima di questo genere qui è merito di tutti quelli che lavorano nel Napoli, dal primo all’ultimo, ma soprattutto di quella che è l’educazione e il buon senso di stare in un gruppo, come vivi lo spogliatoio, come esulti per aver vinto la partitina. Qualsiasi allenatore può accorgersi quanto questa squadra può risolvere problemi in termini di gruppo e non individuale. Quando sento le percentuali di vittoria, i punti che bastano per vincere…significa voler creare problemi alla nostra squadra. Ci sono da vincere 13 partite, sento, non sono poche, quindi non si può parlare di futuro. Per ora non abbiamo rimorsi”.

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