Vince il Napoli al Maradona contro il Rangers grazie alla doppietta di Simeone e al gol di Ostigard. Ecco le parole di Spalletti nel post partita.
Energie fisiche e mentali risparmiate?
“I ragazzi hanno la capacità di farsi trovare pronti, hanno disponibilità: mi ero preparato per quella partita, poi non so come posso reagire all’altra. Invece no, perchè se ti faccio giocare questa ti dimostro che sono pronto, in questa e per la prossima. Quando questa cosa monta nello spogliatoio è incredibile, come i rientri difensivi di Raspadori e Politano, la possibilità di poter far gol dopo aver recuperato palla. Tutto questo fa diventare la squadra ancora più forte, e permette e permetterà, se si continuerà a farlo, di avere giocatori sempre freschi ed in grado di fare la differenza”.
Quanto incide lei sul Napoli?
“Hanno ragione i miei colleghi, contano i calciatori forti. Io ne ho diversi per cui mi permette di fare e di essere l’allenatore di una squadra che fa queste partite così. Ci sono ragazzi seri che hanno voglia di fare la loro professione al meglio, a tutti piacerebbe giocare così come ad Osimhen piaceva entrare dopo il gol segnato a Roma. In un primo momento avevo chiamato Kvaratskhelia per entrare, in un quarto d’ora si poteva fare, e avevo bisogno di tenere palla: il fatto che l’avessero loro costava corsa e fatica, se fai possesso diventa meno difficoltoso e faticoso l’ultimo quarto d’ora. Poi dopo il 3-0 ho chiesto a Kvara di risedersi e per lui è andata benissimo: è tanta roba questa disponibilità, diventa quasi imbarazzante (ride). Difficilmente l’ho avuta in carriera”.
Che effetto fa avere 15 punti e non avere ancora la certezza di essere primi nel girone?
“Se c’è dentro una squadra come il Liverpool è strano essere in cima al girone, perché poi diventa facile viziarsi, ma le valutazione vanno fatte correttamente soprattuto noi che abbiamo a che fare col calcio da diversi anni. È un merito se si passa per primi contro il Liverpool e sono contento che ce la andremo a giocare in quello stadio, contro quella squadra e con quell’allenatore e sono convinto che i nostri giocatori si faranno trovare pronti vista la mentalità che si respira nello spogliatoio e nell’ambiente”.
Il duo aggettivo per il Napoli
“Bravi, l’aggettivo è bravi perché sono stati bravi, poi c’è da vedere se riusciremo anche nelle successive partite, ma oggi e molte altre volte bisogna dirgli bravi. Poi per gli aggettivi superlativi bisogna aspettare”.
Come gestirà la gara contro il Liverpool e contro l’Atalanta così vicine?
“Se poi cambi 6 giocatori e il risultato è questo qui, significa che anche a Liverpool potremmo usare forze fresche e fare una partita di livello. È chiaro che la distanza tra le due rende impossibile recuperare le energie, sono troppo pochi. Per cui il fatto che si facciano trovare pronti e che abbiano accettato il meccanismo del “questa volta non sono stato scelto ma mi serve per essere fresco per la prossima”, diventa importante per il nostro percorso di quest’anno”.
Come si fa a mantenere questo livello?
“Da un punto di vista di allenatore preferisco che si corra il rischio di avere poi delle difficoltà a mantenere il livello di calcio che stiamo facendo, poi dipende da quello che è la disponibilità dei calciatori e la qualità dei calciatori, siccome noi le abbiamo tutte e due io dormo abbastanza bene”.
Come ha visto Raspadori da esterno e Ndombele?
“Li ho visti benissimo come risultato. Raspadori è un po’ come tutta la squadra, non ha avuto un ruolo ben preciso perchè poi quando c’è questa chimica del ricevere palla e prendere lo spazio libero, tutti si adeguano a quello che è lo spazio che si crea. Per cui uno decide e l’altro asseconda la decisione, nel primo tempo eccetto un po’ Politano a cui era stato chiesto di restare più aperto per sgranare la loro linea difensiva, ho visto Elmas fare il mediano, Lobotka dentro il traffico sulla trequarti, e quando la palla si muove velocemente e c’è qualità e continuità, è quasi sembrato che la squadra fosse senza ruoli. E ciò va ad acchiappare molte cose della difficoltà dell’avversario nel posizionarsi contro una squadra veloce. Ndombele ha fatto una buonissima partita, a un certo punto l’ho visto un po’ stanco però poi a un certo punto dà la vampata, è uno sveglio che capisce il gioco importante”.
Una generazione di giovani calciatori con una maturità che li porta a comportarsi come calciatori di esperienza
“È un po’ una difficoltà del calcio italiano di pensare che i giovani non abbiano la possibilità in questo mondo così moderno di andare a esibire subito delle caratteristiche professionali fatto di cose importanti. Abbiamo una squadra abbastanza giovane ma con esperienza, se si allenano in un certo modo fra di loro è facile anche far crescere quelli che hanno giocato meno come Gaetano e Zanoli perché apprendono i comportamenti dei compagni. Poi questi ragazzi hanno fatto vedere che di loro ci si può fidare, Gaetano è entrato con quella sicurezza e personalità che serve per diventare calciatori top”.