Il Napoli batte 3-1 il Torino e trova la quarta vittoria consecutiva in campionato. Segna due volte Anguissa, poi Kvara; Sanabria per il Toro. Ecco le parole di Spalletti nel post partita.
È un segnale da grande squadra?
“Sì, è un segnale che siamo riusciti a direzionare noi all’inizio la gara e portarla dove abbiamo più qualità noi. Loro ci han tentato, a fine primo tempo e inizio secondo. Dove noi non siamo riusciti più a creare scambio sulla metà campo che ti desse la possibilità di andare oltre la linea difensiva, come successo ad Anguissa sul secondo gol suo. All’inizio di gara siamo stati bravi a palleggiare bene anche se possiamo ancora fare bene perché dei palloni che abbiamo perso ci sono e c’è stata piglia nostra in determinati momenti. Poi diventa difficile, dicono che la squadra è calata alla fine del primo tempo, ma non sono calati, sono loro che sono forti. Dovevamo esser bravi nello stretto e poi andare a fargli male con l’attacco allo spazio e al verticale. Il valore di questa vittoria assume un’importanza maggiore proprio per la valutazione dell’avversario forte che avevamo davanti”.
Soddisfatto dei gol di Anguissa?
“Se lo fa Anguissa si sa che lui è fisico, lo deve fare uno che non c’è l’ha come caratteristica allora sono contento. Kvara è un calciatore che quando ha la possibilità di puntare ha questa variabilità di attaccare l’uomo e di fintare che è incredibile perché è completo. Anche stasera ha fatto due dribbling e poi sul finire ha passato a Zielinski. Di Anguissa ce ne vorrebbero due, tre, quattro. Lui si sa che lo fa e ce l’ha, gli altri devono mettere di più per fare come lui. Kvara è un giocatore fantastico, ma se noi non riusciamo a costruire l’azione come si fa? Va buttata addosso alla prima linea laggiù. Anche Kim ha qualità fisiche, hai voglia di sfidarlo in fisicità e a lanciare. Poi è chiaro che a fine partita gli ho fatto grandissimi complimenti: l’hanno vinta in maniera corretta, era difficilissima. Una partita in equilibrio sempre, anche sul 3-1. Meret ha fatto due interventi importanti. Abbiamo vinto una gara meritata”.
Cosa ha urlato a Kvara?
“Bisogna mettere mano a quelle che sono le nostre non qualità, le nostre qualità ci vengono facili. Politano ha fatto delle rincorse e anche Kvara, quelle sono cose che ci rimettono a posto delle situazioni importanti che portano vantaggio alla squadra. A Kvara chiedevo di non rimanere aperto. Raspadori al centro del campo. Voglio capire come si vince in questo 3 uno contro uno. Bisogna fare un 3 contro 3. Per furbizia, provare a vincere un duello. La seconda parte del primo tempo è stata spesso così. Poi quando si incomincia a palleggiare è diverso. Dove lasciano gli spazi, bisogna andar lì”.
Raspadori decisivo?
“Sono tanti anni che faccio l’allenatore, per 20 anni ho fatto questo, per me sono buoni tutti e due, è un conto che lascio a voi, sia Raspadori che Simeone se li facevo giocare dall’inizio mi facevano vincere lo stesso. Ditemi voi chi è la riserva tra Lozano e Politano? Per me l’essenziale è che facciano bene quando giocano. Lozano mi dà delle soluzioni, se gioca Politano mi dà delle soluzioni. Chi gioca mezz’ora non è riserva, siccome son tutti un po’ permalosi, devono dare tutto in quel periodo di gioco. Elmas è entrato 20 minuti e ha fatto due contrasti che ci hanno levato dalle difficoltà, eppure non è il suo gioco. Non esistono riserve e titolari, non me ne frega niente, si vince con tutti e due. È un calcio vecchio quello della riserva e del titolare perché si hanno 5 sostituzioni e si gioca ogni tre giorni. In questa tournée che si andrà a fare chiederò di fare tre tempi di quarantacinque. Per allenarli tutti. Un modo vecchio di ragionare sulle riserve, è per compere i coglioni all’allenatore! Non si danno alibi e limiti a chi gioca a 30 minuti”.
Sulla classifica
“Importante, si è giocato con squadre importanti e si è vinto partite di valore, se riusciamo a dar seguito con altre vittorie. Se non ci riusciamo, restano vittorie che non pesano perché non si dà continuità a queste vittorie”.
De Laurentiis è venuto negli spogliatoi?
“Non lo so, l’ho salutato nel mio spogliatoio. La fine della partita, erano tutti dentro molto contenti. Abbiamo partecipato alla gioia dei calciatori e poi sono andato nel mio stanzino e son rimasto lì, non so cos’è successo”.
Sulle Nazionali
“L’essenziale è che non si faccian male. Ma nella testa non gli dobbiamo rimbombare che son stanchi. State tranquilli che son stanchi! Ieri il Bayern gioca e vince 4-0 senza aver mai fatto allenare i nazionali”.